Il 27 marzo è stato firmato dalla società Stretto di Messina,
concessionaria del Ponte, e da Impregilo, capofila del gruppo
vincitore della gara, il contratto per la progettazione definitiva
ed esecutiva e per la realizzazione dei lavori relativi al Ponte
sullo Stretto di Messina.
Il contratto, dell’importo di 3,9 miliardi, prevede dieci mesi di
tempo per la progettazione definitiva ed esecutiva e cinque anni
per realizzare i lavori che si presume dovrebbero avere inizio nel
2007.
Il primo impegno del contraente generale riguarderà la
predisposizione del progetto definitivo ed in parallelo dovrà
definire la propria organizzazione sul territorio nonché avviare,
come previsto dal contratto, le indispensabili attività di
formazione professionale del personale locale.
Il completamento del progetto definitivo, che dovrà poi passare un
nuovo esame, prima della società concessionaria e poi del CIPE è
previsto per fine 2006.
Nell’ipotesi che nelle prossime elezioni vinca il centro-sinistra,
in occasione di questa ultima approvazione del CIPE l’opera
potrebbe essere bloccata mentre il centro-destra prevede di andare
avanti nella realizzazione.
La firma del contratto, che era prevista tra il 10 e il 15 gennaio
2006, giunge con più di due mesi di ritardo per il ricorso
presentato a dicembre scorso da Astaldi al Tar Lazio contro la
nomina di Impregilo come general contractor.
L’argomentazione portata da Astaldi è stata il maxiribasso anomalo
di Impregilo sul costo preventivato dalla società Stretto di
Messina Spa, pari a 500 milioni di euro in meno rispetto a quello
proposto da Astaldi.
I giudici del Tar Lazio hanno chiesto alle parti la presentazione
di nuova documentazione. La nuova udienza è stata fissata in data
21 giugno 2006.
Intanto - nonostante i ricorsi, le obiezioni delle associazioni
ambientaliste, la procedura aperta dalla Commissione europea e le
indagini a Roma e a Monza l’iter di realizzazione dell’opera
prosegue unitamente alla polemica tra polemica nata per la firma
del contratto prima delle prossime elezioni. La società Stretto di
Messina precisa che il contratto firmato prevede che la
concessionaria ha la facoltà, a suo insindacabile giudizio di
recedere dal contratto in qualunque tempo e qualunque sia lo stato
di esecuzione dell’opera senza alcuna penale in caso di risoluzione
del contratto per cause non imputabili al contraente generale,
prima dell’approvazione del progetto definifivo e successivamente
del progetto esecutivo.
Al contraente generale spetterebbe soltanto il pagamento delle
prestazioni correttamente eseguite nonché il rimborso delle
eventuali ulteriori spese sostenute purché giustificate e ritenute
congrue dalla Società Stretto di Messina.
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