Ora del rinvio del "Codice dei contratti pubblici relativi a
lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive
2004/17/CE e 2004/18/CE" meglio conosciuto come "Codice
degli appalti" ne parla, ufficialmente, l’On. Antonio Di
Pietro, Ministro delle Infrastrutture.
Il Ministro all’uscita dal vertice del Governo tenutosi a San
Martino in Campo (Pg) ha annunciato che il codice non entrerà in
vigore l’1 luglio prossimo ma che per mezzo di un decreto-legge, il
Governo disporrà una proroga di sei mesi facendo slittare l’entrata
in vigore all’1 gennaio 2007.
L’On. Di Pietro ha precisato che "Una delle prime decisione
prese è stato il rinvio del codice degli appalti perché c’è la
necessità che ci sia più trasparenza, minori trattative private a
vantaggio di non si sa bene chi. Si tratta di coniugare
l’efficienza con la trasparenza".
Il Ministro ha continuato precisando che "Non è necessario fare
un codice degli appalti subito ma occorre farlo bene" ed ha
proseguito parlando del regolamento di attuazione precisando che
"Il regolamento ha bisogno di revisione per essere più trasparente,
limitando la possibilità di ricorrere alle cosiddette trattative
private, di cui non si conoscono poi i destinatari e le
modalità"
Dobbiamo, comunque, ricordare che il "Codice degli appalti" è nato
in primo luogo per recepire le direttive europee 2004/17/CE e
2004/18/CE, per armonizzare la legislazione italiana in materia
alle direttive stesse e per unificare in un solo testo tutte le
leggi che riguardavano lavori, servizi e forniture.
E’ pur vero che il recepimento delle due direttive è automatico
dall’1 febbraio scorso, ma è certo ch,e senza un nuovo testo
legislativo, l’applicazione delle stesse avrebbe comportato e,
certamente, comporterà, problemi legati al fatto che taluni nuovi
istituti previsti elle due direttive (avvalimento, dialogo
competitivo, .....) non erano, previsti nella legislazione italiana
creando problemi di natura applicativa, riteniamo, di notevole
entità.
E’ pur vero, però, che il nuovo "Codice degli appalti" di cui al
D.Lgs. n. 163/2006, senza il nuovo Regolamento ed il nuovo
Capitolato che devono essere emanati in attuazione
dell’articolo 5 dello stesso, appare monco e certamente lo
slittamento di 6 mesi annunciato dal Ministro delle Infrastrutture
potrebbe essere di grande utilità se dovesse servire anche per la
stesura e l’approvazione del nuovo Regolamento e del nuovo
Capitolato.
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