Il Ministro interviene sulla notizia dei giorni scorsi in merito a
un possibile blocco del Mose sia per l'enorme spesa sia per fondati
motivi di impatto ambientale sollevati dalla Giunta Cacciari.
Il quesito, riportato su queste news, riguardava il progetto del
sistema di paratie mobili che dovrebbero servire a proteggere la
Laguna di Venezia dall'acqua alta.
E' noto infatti in tutto il mondo il problema dell’innalzamento
delle acque della laguna che regolarmente affondano le vie di
comunicazione della Laguna veneta con grande disagio ai cittadini e
per i turisti.
A seguito di un consiglio dedicato al tema Mose, si è svolto un
incontro tra il sindaco di Venezia Cacciari con il ministro Antonio
Di Pietro.
La posizione del Ministro delle Infrastrutture è quella che "Non ci
sono progetti alternativi". Il progetto infatti prevede un sistema
di 78 scafi, larghi 32 metri e lunghi 25 da collocare nelle tre
bocche di porti lagunari per un impegno di spesa di 4.100 milioni
di euro. "Non è all'ordine del giorno - è stato ancora detto - la
sospensione di un’opera per cui sono già stati realizzati il 25%
dei lavori".
Il comitato tecnico approvato dalla giunta Cacciari per studiare
eventuali ipotesi di impatto del Mose con la Laguna intanto si
insedierà comunque a luglio prossimo mentre l'opera intanto
proseguirà senza interruzioni.
Il Ministro Antonio Di Pietro, incontrando il sindaco di Venezia si
è mostrato favorevole alla necessità del "Comitatone" che si
esprimeà in merito alle domande avanzata dal sindaco Cacciari già
all'ex governo Berlusconi.
Tra le due parti per il momento ci si ferma qui. Non rimane che
attendere nuovi sviluppi. Niente quindi sospensione del Mose al
momento. "Quando uno firma un contratto d'appalto - giustifica la
sua decisione il ministro - è come se si buttasse dal decimo piano.
Non è che quando arriva al quinto, può ripensarci e tornare
indietro". Le opere appaltate, quindi, andranno avanti, sempre che
stringendosi un pò si trovino le risorse disponibili.
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