Con la nuova esigenza di rispettare l’ambiente e di abitare meglio
si pone il problema di come risparmiare energia. Alcuni esempi
esistono ma purtroppo vanno ricercati al di fuori dell’Italia anche
se Regioni, come la Toscana, si stanno muovendo in questa direzione
mentre molto più ampio è l'interesse dei privati. In Olanda,
infatti, nel quartiere Nieuwland nella città di Amersfoort sono
state realizzate 500 abitazioni con il fotovoltaico integrato nelle
coperture per un'installazione complessiva di 1,3 megawatt.
Questo quartiere è stato costruito dal governo olandese per
contribuire allo sviluppo e alla riduzione del costo del
fotovoltaico ma, soprattutto, per coinvolgere le persone in un modo
nuovo di abitare difendendo l'ambiente. Il progetto pilota
prevedeva che entro il 2002 venissero realizzati circa 7,7 megawatt
di pannelli solari collegati alla rete elettrica nazionale che
oltre al sole utilizzasse altre tecnologie quali la coibentazione,
una corretta esposizione alla luce solare ma anche caldaie ad alto
rendimento per garantire il riscaldamento.
Altro esempio simile è stato realizzato in Gran Bretagna: BedZen,
acronimo di Beddington Zero Energy Development, realizzato nel
quartiere londinese di Sutton, minimizza i consumi energetici
necessari alla climatizzazione e contrasta l'inquinamento in quanto
azzera l'emissione di anidride carbonica non utilizzando energia
fossile.
Per il quartiere costituito da 83 alloggi, 1600 mq circa tra
negozi, uffici, impianti sportivi, una caffetteria, un centro
medico-sociale ed un asilo nido, vengono, invece, utilizzate al
100% energie rinnovabili come ad esempio i tripli vetri delle
finestre e gli altissimi livelli di isolamento termico che
consentono di incamerare energia solare finchè il sole non tramonta
per ottenere riscaldamento o come i "camini a vento" che insieme a
degli scambiatori di calore, danno un ricambio d'aria senza
raffreddare gli ambienti.
L'alto livello di efficienza offerto da BedZen è confermato dalla
produzione sia di calore che di energia grazie all’utilizzo di un
cogeneratore che utilizza gli scarti provenienti dal verde pubblico
(il "cippato") che viene trasformato in gas attraverso un
apparecchio per la gassificazione a corrente d'aria invertita.
Anche in questo caso, quindi, costi molto bassi e utilizzo azzerato
di energia fossile perché il carbonio emesso bruciando gli scarti
del legno viene riassorbito dalla crescita degli alberi. Il
successo di questi esperimenti e, soprattutto, di BedZen ha portato
il sindaco di Londra Ken Livingstone ad annunciare la costruzione
di un secondo quartiere eco-compatibile, nella zona est della
città, che dovrebbe ospitare circa 1000 persone.
Queste soluzioni risultano molto importanti in questo periodo di
aumenti del prezzo del greggio e del metano in considerazione anche
del fatto che in Europa l'energia utilizzata per il riscaldamento,
la climatizzazione, l'illuminazione e gli elettrodomestici ammonta
a circa il 40% del consumo totale.
Tornando all’Italia, come accennavamo prima, l’unica regione che
sta muovendo qualche passo in questo senso è la Toscana:
l’architetto Cinzia Abbate, esperta in architettura bioclimatica,
spiega infatti, che per le abitazioni che rispettino una serie di
requisiti in linea con la bioclimatica volti a ridurre i consumi
energetici e alla salvaguardia dell’ambiente, viene concesso un 10%
di volumetria in più.
Fa presente, inoltre, che altri segnali positivi arrivano da
Bolzano che ha istituito il certificato Casa Clima che assegna una
votazione alle abitazioni con i consumi più contenuti e
dall’Istituito per l'innovazione e la trasparenza degli appalti e
della compatibilità ambientale che con il "protocollo Itaca" che
consente di stabilire un punteggio di eco sostenibilità agli
edifici: più il voto è alto meno si consuma gas ed elettricità.
Secondo Abbate, infine, la coibentazione non incide in modo
rilevante sul costo finale dell'edificio cosa che invece accade con
tecnologie più sofisticate quali il fotovoltaico o i sistemi basati
sulla geotermia. Le soluzioni potrebbero essere un sistema di
incentivi fiscali oppure un vantaggio sulla volumetria così come
l’introduzione di parametri obbligatori per la coibentazione e
l’adozione di caldaie o di altri sistemi ad alta efficienza come,
ad esempio, le pompe di calore.
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