Oggi a Roma si riunisce il vertice del Comitato unitario delle
professioni (Cup), presieduto da Raffaele Sirica, presidente del
Consiglio Nazionale degli architetti.
All'ordine del giorno il decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223
recante “Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale,
per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica,
nonchè interventi in materia di entrate e di contrasto all'evazione
fiscale” e contenente, tra l'altro, l'abolizione delle tariffe
professionali.
Il Presidente Raffaele Sirica sostiene che "Il governo è
intervenuto con l'accetta: l'abolizione dei minimi tariffari nel
settore della progettazione, per esempio, rischia di minare la
qualità dei progetti e di marginalizzare il ruolo dei progettisti
liberi professionisti".
I minimi tariffari - precisa Raffaele Sirica - sono solo indicativi
e privi di valore obbligatorio. "I loro importi sono vecchi di
oltre dieci anni e non hanno subito nemmeno un balzo in avanti con
l'introduzione dell'euro. Oltre a essere i più bassi d'Europa".
Concorda con il Presidente del CUP anche Ferdinando Luminoso,
Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, precisando che
"per certe prestazioni non si può lasciare tutto alla libera
contrattazione" e che in molti lavori "il professionista si espone
a una responsabilità civile e penale: calcoli strutturali, collaudo
statico, Dia".
Ma il provvedimento del Governo sta scatenando polemiche ed il
clima del Comitato unitario delle professioni (Cup) sarà molto
caldo perché difficilmente le libere professioni accetteranno che
simili determinazioni possano essere prese con lo strumento del
decreto-legge senza che le categorie professionali siano state
prima ascoltate.
E' prevista, anche, una riunione dei presidenti degli Ordini degli
architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori che si terrà
venerdì prossimo e nella quale Raffaele Sirica, che è anche
presidente del Consiglio nazionale, riferirà sulla riunione di oggi
del Comitato unitario delle professioni (Cup).
Una mano d'aiuto a tutta la vicenda potrebbe darla il Ministro di
Giustizia Clemente Mastella, insodisfatto delle "invasioni di
campo" nelle competenze del suo dicastero.
Il Ministro della Giustizia rivendica la sua competenza sulla
riforma degli ordni professionali e precisa che "E' uno dei primi
purni nell'agenda politica del Ministero della Giustizia, che ha in
materia una competenza specifica, sia sul piano istituzionale sia
sul piano tecnico".
Dalla maggioranza rileviamo l'intervento di Pierluigi Mantini,
responsabile professioni dell'Ulivo che ha parlato di intervento
brusco ed ha ricordato che il problema andrebbe affrontato nel
contesto più generale della riforma delle professioni e che non
esclude, comunque, qualche adeguamento di un decreto i cui
"principi sono assolutamente condivisibili2.
Ricordiamo che il decreto-legge è stato pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 153 del 4 luglio scorso e che all'interno di tale
decreto-legge si evidenziano:
- l'abolizione delle tariffe minime dei professionisti (art. 2
);
- l'abolizione del divieto di farsi pubblicità(art.
2);
- la possibilità di creare società professionali
multidisciplinari (art. 2);
- l'obbligo di tenere conti correnti dedicati per la gestione
dell'attività professionale (art. 36, comma 12);
- il divieto di incassare i compensi in contanti (art. 36,
comma 12).
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