Il 18 luglio il presidente, Alfonso Maria Rossi Brigante, ha
presentato a Parlamento, Governo e Capo dello Stato la sua
Relazione annuale.
La relazione 2005 dell'Autorità di vigilanza sui contratti di
lavori, servizi e forniture presenta un quadro allarmante sulle
Procedure d'appalto che diventano sempre più lunghe.
La situazione rispetto al 2004 è peggiorata ed, infatti mentre nel
2004 bastavano in media 773 giorni per arrivare dalla gara di
assegnazione del progetto all'aggiudicazione dell'appalto di
lavori, nel 2005, in media i giorni necessari sono diventati 847
con un incremento del 9,5%.
Nella relazione viene precisato anche che ben 62 giorni sui 74
totali di aumento sono dovuti alla fase della progettazione.
Potrebbe esserci un nesso tra questo allungamento dei tempi di
elaborazione del progetto e la diversa ripartizione del mercato
della progettazione ed infatti nel 2005 è diminuita sensibilmente
la quota rimasta tutta all'interno della stazione appaltante
passata dal 47 al 38,9 per cento.
Il mercato esterno però ne ha beneficiato solo in via diretta ed
infatti gli affidamenti a professionisti e società infatti sono
scesi anch'essi dal 53% al 43%. Le quote sono finite quindi nella
categoria (finora mai censita dall'Authority) della progettazione
mista in cui si colloca il 17,8% delle situazioni.
Note dolenti anche quando si passa alla realizzazione
dell’opera.
L'Authority ha esaminato oltre 15.387 casi: lo scostamento dei
costi rispetto a quelli previsti dal contratto è risultato del
6,2%; la differenza tra la data effettiva di fine dei lavori e
quella contrattualmente prevista è stata invece di ben il 61,8 per
cento.
Nella netta maggioranza dei casi (il 64%), spiega la relazione, i
tempi di esecuzione si allungano di oltre il 20%. "Ciò evidenzia
che le stazioni appaltanti prestano maggior attenzione al rispetto
dei parametri di efficienza finanziaria, piuttosto che al rispetto
dei tempi di esecuzione".
Per il presidente, Alfonso Maria Rossi Brigante, i ritardi sono
dovuti "all'assenza di proporzione tra la programmazione dei
progetti e le risorse effettivamente disponibili, ma anche al fatto
che le imprese vincono le gare puntando sui maggiori ribassi e poi
«cercano di recuperare in fase di esecuzione".
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