Il Ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, dopo
l’approvazione dell’allegato infrastrutture al Dpef, ha dichiarato
che bisogna arginare le richieste fatte dalle Regioni in merito
alle opere da realizzare, in quanto il piano prevede che vengano
realizzate solo le opere di cui effettivamente si dispongano le
risorse.
Il piano che si dovrebbe realizzare, ed è un piano considerato
delle opere di “serie A”, sarà un piano collegiale che non è un
atto ricognitivo, in quanto le priorità richieste dal Paese già
sono ben rintracciabili.
Innanzitutto, infatti, le opere già cantierate, per cui il piano
prevede un fabbisogno di 3182 milioni di euro, ricoprono
sicuramente un carattere di priorità; quelle che non sono
prioritarie sono quelle già affidate per cui il fabbisogno
richiesto si attesta in 2490 milioni di euro, oltre a 210 milioni
di euro per quelle opere ancora in gara, per le quali la
realizzazione non è imminente o non sarà nemmeno valutata
scegliendo di abbandonare il progetto con modalità e tempi ancora
da definire.
La peculiarità di questo piano, come si diceva, è quella di
concentrare le risorse su opere ritenute essenziali: essenziale è
il completamento dell’alta velocità Torino-Milano-Napoli per cui il
fabbisogno richiesto ammonta a 16 miliardi, comprendendo anche i
nodi urbani e il collegamento tra loro, che sono necessari tanto al
Nord quanto al Sud ; essenziale, per il Sud, è la Napoli-Bari.
Fondamentale per il ministro diventano, inoltre, i tagli che le
regioni stesse devono effettuare rispetto ai progetti in via di
sviluppo: l’esempio, infatti, è stato dato proprio dal Molise dove
è stato bloccato il progetto per la realizzazione della
metropolitana di Campobasso lasciando, invece, spazio alla bretella
autostradale Termoli-San Vittore ritenuta prioritaria.
C’è, poi, la problematica delle opere regionali realizzate in
project financing; con questa metodologia si sovrappongono opere
regionali e nazionali oppure opere che si trovano nel piano della
legge obiettivo: l’esempio lampante è costituito dalla
Cremona-Mantova che è un’opera regionale mentre l’autostrada della
Cisa è un’opera nazionale con il risultato che nessuna delle due
rispetterà le previsioni di traffico.
Tagli verranno proposti anche per i progetti previsti a nord di
Milano ovvero la Brebemi, il potenziamento, con la costruzione
della quarta corsia, della Bergamo-Milano e la Pedemontana
lombarda: di queste tre solo uno potrà essere realizzata.
Verrà invece completato il passante di Mestre e si cercherà di
snodare i nodi urbani di Milano e Genova, tenendo sempre conto
delle finanze disponibili.
Passando al Sud, infine, sono sicuramente prioritarie la
Salerno-Reggio e la statale Jonica.
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