ALIQUOTA DEL 20% ANCHE SUGLI AFFITTI

06/09/2006

Sembra proprio che Romano Prodi abbia sulle sue certezze per la prossima finanziaria la “casa” e le “professioni”.
Il Premier intervenendo a Caorle alla Festa della Margherita ha precisato che punta su un’aliquota unica unica al 20% per tutte le rendite, compresa la tassa secca sugli affitti.

Prodi rilancia quindi, l’armonizzazione delle rendite finanziarie e annuncia un’aliquota al 20% anche sugli affitti facendo propria una proposta che fu Francesco Rutelli a lanciare. “Non so se l’unificazione delle rendite la faremo in Finanziaria ma penso che fissare al 20% anche l’aliquota sugli affitti, in modo secco e chiaro, aiuti a recuperare un’evasione che su questo fronte è totale. Meglio abbassarla ma farla pagare a tutti”.
Il Premier spiega anche il meccanismo. “Credo che stabilendo un co-interesse dei Comuni si possa garantire una maggiore sorveglianza. Potrà essere il vigile urbano a verificare il rispetto della legge”.

Il fisco è un tema su cui si sofferma, ricorda le “ingenuita`” della campagna elettorale anche sulla tassa di successione ma conferma tutto e difende il “conto corrente” dei professionisti precisando che “Avere una contabilità seria sulle parcelle aiuta quel meccanismo di detrazioni fatte sulla base del contrasto di interessi. Ce l’hanno tutti i Paesi, perché non noi? Renzo Lusetti mi raccontava delle sue vacanze: in Svezia ha pagato tutto con la carta di credito, alle Tremiti non l’ha potuta usare mai... E’ un esempio di come si possono fare le cose in regola”.

In verità Romano Prodi ha precisato che ancora non sa se l’intervento sulle rendite e l’intervento sulle pensioni saranno inseriti nella Finanziaria ma sul capitolo delle pensioni ha detto “Avete visto Tremonti? Dice ai lavoratori di scappare in pensione: è terrorismo”, e rivolgendosi ad Anselmi “mi meraviglio che lei non abbia fatto la domanda”.
Ma forse anche per questa ragione precisa che la riforma delle pensioni.
“Forse non entrerà in Finanziaria, magari si farà dopo ma serve un sistema flessibile che incentivi chi voglia restare e disincentivi chi vuole andare in pensione prima. Regole nuove che si adattino alle diverse esigenze di vita perché vogliamo costruire un sistema che dia felicità innovando anche le nostre teste. Ho chiesto a Confindustria di pensare a contratti part-time dopo i 60 anni perché non ha senso lavorare otto ore al giorno e poi smettere del tutto”.

Ma Prodi precisa anche, in merito alle liberalizzazioni contenute nella legge n. 248/2006 di converione del decreto-legge n. 223/2006 che “Non va bene il verbo liberalizzare, meglio dire scrostare le rigidità che riguardano tutto il terziario e su cui andremo avanti.
Il problema è recuperare produttività ma anche diventare esportatori e non solo importatori di servizi, dagli studi di avvocati a quelli di architetti
”.
Ma anche il verbo spalmare non gli va bene. “Spalmare è il verbo che ha usato Ferrero, come si sa è quello che fa la Nutella... Non ci sarà macelleria sociale. Nessuna decisione è stata presa, solo di ridurre la manovra a 30 miliardi. Vogliamo una Finanziaria di cambiamento che ci faccia rientrare nei parametri Ue nel 2007 perché anche se chiediamo un rinvio non ce lo danno”.

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