APPROVATO PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE

08/09/2006

L'adozione definitiva del Piano Paesaggistico da parte della Giunta regionale, mette le coste della Sardegna al riparo dall'edificazione selvaggia. Considerata un bene strategico dell'isola, una fascia mediamente profonda più di due chilometri è soggetta da oggi a una tutela rigorosa.
Non si potrà più costruire dove il territorio è rimasto intatto, ma l'edilizia è ancora possibile nelle aree urbane lungo la costa e nelle borgate della stessa fascia.
Si può costruire anche in zone di espansione delle città e delle aree urbane, ma a condizione che le amministrazioni locali si dotino di un Piano urbanistico comunale. Nei villaggi turistici sono possibili anche premi in volumetrie a condizione che siano riconvertite le seconde case, chiuse per la gran parte dell'anno, in attività turistico-alberghiere.

Lungo la fascia costiera della Sardegna, per una profondità media di almeno 2 chilometri, non si potrà più costruire. L'attività edilizia è possibile nei centri abitati a patto che siano dotati di un Puc, e nelle borgate e nei villaggi turistici con interventi di riqualificazione, completamento e riconversione. La costa considerata un bene strategico necessario allo sviluppo turistico.

Non sarà più possibile che un paese diventi una città, come è accaduto in Sardegna, senza avere mai avuto un Piano urbanistico comunale e intervenendo nel governo del territorio soltanto a colpi di piani di risanamento.

Nell'agro è possibile costruire solo la casa di abitazione per l'imprenditore agricolo, per il quale è indispensabile la residenza rurale in funzione dell'attività agricola, mentre viene bloccata la proliferazione nelle campagne delle altre costruzioni.

Alla conclusione della riunione di Giunta, introdotta dall'assessore all'Urbanistica, Gian Valerio Sanna, il Presidente della Regione ha ringraziato le forze politiche della maggioranza ("L'abbiamo scritto nel programma elettorale, stiamo mantenendo una promessa"), i tecnici e gli intellettuali del Comitato scientifico e tutti i dipendenti regionali e i collaboratori dell'Ufficio del Piano.

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