CONDONO EDILIZIO

14/09/2006

Entro la fine del 2006 i Comuni della Regione siciliana sono tenuti, pena la mancata assegnazione delle entrate tributarie della Regione, ad ultimare il programma operativo previsto dalla legge regionale n. 17/2004 finalizzato alla completa definizione delle pratiche relative al condono edilizio.
Ma il fatto ancora più grave è quello legato alla possibilità che, utilizzando il “silenzio-assenso” così come previsto nell’ultima legge sul condono, il mancato esame delle domande da parte dei Comuni della Regione varrebbe come una definitiva approvazione di tutte le pratiche non definite né positivamente né negativamente.

Sull’argomento è intervenuto l’Assessore regionale al Territorio Rosanna Interlandi del Movimento per l’autonomia che vorrebbe scongiurare tale evenienza e che ha precisato: “Vogliamo sapere come è stato edificato il territorio, non dare il bollino verde agli abusi senza controllarli”. L’unico sistema per raggiungere l’obiettivo è quello di prorogare i termini e l’assessore stesso ha precisato: “Avvieremo una collaborazione con l’Anci e presenteremo all’Assemblea regionale un disegno di legge che proroghi il termine per il silenzio-assenso di sei-otto mesi”.

L’assessore Interlandi ha anche annunciato l’intenzione di dare la possibilità di chiedere la sanatoria anche a chi non è arrivato in tempo due anni fa’ precisando “Ma senza cambiare una virgola della previsione dei casi in cui è possibile ottenere il condono e a patto che l’abuso sia stato realizzato entro il termine previsto dalla legge varata dal governo Berlusconi nel 2003, cioé entro il 31 marzo 2003”.

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