REGIONI E DECRETO DI MODIFICA

15/09/2006

Mentre stiamo già metabolizzando il nuovo Codice degli appalti di cui al D.Lgs. n. 163/2006 e le modifiche apportate allo stesso dall’articolo 1-octies della legge n. 228/2006 che modifica il Decreto legislativo n. 163/2006 rinviando selettivamente l’entrata in vigore di alcune norme al 31 gennaio 2007, il Ministro ha già presentato alla fine del mese di giugno un decreto correttivo, che al momento contiene solo le correzioni formali al Codice, mentre, invece occorre riempire il decreto correttivo con una serie di norme che contengano modifiche anche sostanziali, in particolare sulle norme che sono sospese fino al 1° febbraio 2007.

Ma è probabile che il Decreto correttivo definitivo contenga ulteriori ed importanti modifiche quali quelle volte ad aumentare la tutela dei lavoratori così come ha affermato il ministro del Lavoro, Cesare Damiano “Con il ministro Di Pietro vogliamo entro l’anno riformare il Codice. Quando gli appalti al massimo ribasso non contengono clausole di sicurezza sociale e un riferimento, ad esempio, alle tabelle retributive dei contratti nazionali, questo porta il sistema a una logica di dumping sociale, di concorrenza al ribasso, e mette inevitabilmente fuori gioco le imprese virtuose. In questo modo la moneta cattiva caccia la moneta buona”.
Si vuole intervenire sul sistema di aggiudicazione e già la cosiddetta legge Salvi (la n. 327/2000) faceva riferimento a tabelle predefinite che avrebbero aiutato le stazioni appaltanti a valutare le anomalie ma per l’edilizia queste tabelle non sono mai state messe a punto.

Sul piano formale resta da chiarire se tecnicamente sarà possibile inserire tutte le modifiche “in corsa”: alle commissioni parlamentari, infatti - prossima tappa del decreto correttivo - dovrebbe arrivare il testo così come deliberato dal Consiglio dei ministri e ogni altra modifica andrebbe inserita dopo, proprio per accogliere i suggerimenti delle istituzioni consultate.

Per quanto concerne le Regioni, archiviata come impraticabile la richiesta fatta, in verità, in via informale alla Conferenza unificata, di procedere a una sospensione totale del Codice, i ricorsi che alcune regioni hanno inoltrato alla Corte costituzionale sulla sottrazione alla competenza regionale di una lunga serie di materie rendendo di fatto inapplicabili le leggi regionali, potrebbero essere bloccati dalla soluzione ventilata nella Conferenza unificata del 3 Agosto e precisamente quella di inserire nel primo decreto correttivo, annunciato dal Governo ed in fase di elaborazione, una norma che limiti l’applicazione del Codice nelle Regioni che hanno già proprie leggi sugli appalti.

Il decreto legislativo correttivo al D.Lgs. n. 163/2006 avrà, comunque, tempi sicuramente non brevi perché, prima di essere approvato in via definitiva, dovrà ricevere il parere del Consiglio di Stato, della Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali e delle Commissioni parlamentari della Camera e del Senato.
Rammentiamo, per ultimo, che entro l’1 luglio 2007 dovrà essere emanato il nuovo Regolamento attuativo del Codice che sostituirà il Regolamento (DPR n. 554/1999) della legge n. 109/1994, in atto ancora utilizzato per quelle parti compatibili con le disposizioni del nuovo Codice degli appalti.

A cura di Paolo Oreto


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