BOZZA DI LEGGE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

11/10/2006

Il Ministro della Giustizia Clemente Mastella definisce, con un disegno di legge, la riforma delle professioni, rispolvera nella stessa le tariffe minime e diffonde la bozza del disegno di legge prima della manifestazione nazionale organizzata dal CUP che si svolgerà domani a Roma per protestare contro il Decreto Bersani (decreto-legge n. 223/2006 convertito in legge n. 248/2006) che ha abolito l’obbligatorietà dei minimi tariffari per le libere professioni, il divieto di pubblicità informativa ed il divieto di fornire servizi professionali interdisciplinari.

D’altra parte già a luglio, il guardasigilli aveva detto ai professionisti senza mezzi termini: “Oggi accettate il decreto sulle liberalizzazioni, domani con un disegno di legge quadro sulle professioni aggiusteremo il tiro delle norme”.

Con il disegno di legge delega, viene delegato il governo ad emanare, entro diciotto mesi dalla data in vigore della legge, uno o più decreti legislativi aventi a oggetto la disciplina delle professioni intellettuali e delle rispettive forme organizzative, in coerenza con le direttive comunitarie e nel rispetto dei principi e dei criteri direttivi della legge.
A tal proposito sembra che lo strumento della legge delega potrà trovare ostacoli nel suo cammino perché gli ordini professionali potrebbero opporsi al progetto del Ministro per il timore che, in fase di stesura dei decreti legislativi delegati, il legislatore decida di non mantenere agli impegni presi, anche se, in verità, entro due anni dall’entrata in vigore di ciascun decreto legislativo possono essere emanati decreti correttivi.

Ma vediamo quali sono le indicazioni e le novità più rilevanti contenute all’interno del disegno di legge delega. Tra le altre ricordiamo:
  • l’accesso libero, senza predeterminazione numerica se non per quelle relative a funzioni pubbliche;
  • la possibilità di esercizio in forma individuale o associata;
  • la garanzia di un’adeguata tutela del cliente e della collettività;
  • l'obbligatorietà dell'iscrizione all'albo;
  • la possibilità di farsi pubblicità a carattere informativo;
  • l'obbligatorietà dell'assicurazione per la responsabilità civile.
Nel testo del disegno di legge vengono previsti la formazione di appositi albi e la costituzione degli ordini, di cui facciano parte gli iscritti nei relativi albi, purché attivi nel mercato del lavoro, con la possibilità di mantenere in tutto o in parte gli ordini esistenti e di provvedere ad accorpamenti in relazione a categorie professionali analoghe.
Viene, altresì, previsto l’obbligo di versamento, da parte degli iscritti, dei contributi determinati dagli ordini, nazionali e territoriali, nella misura necessaria all’espletamento dell’attività ad essi demandata agli Ordine stessi che devono anche occuparsi della formazione tecnico-professionale degli iscritti e dell'adozione di iniziative rivolte ad agevolare, anche mediante borse di studio, l'ingresso dei giovani nella professione.

Per ultimo, ricordiamo, in materia di tariffe professionali, che nell’articolo 5 del disegno di legge viene precisato che il Governo, nell’esercizio della delega, disciplina la materia delle prestazioni e dei corrispettivi, tenendo conto delle disposizioni e delle decisioni comunitarie adottate in materia individuando, tra l’altro, i corrispettivi minimi da applicarsi pre le prestazioni imposte o che sono oggetto di riserva di competenza, in modo che tali corrispettivi siano circoscritti al costo della prestazione, comprensivo delle spese e del compenso del professionista.

A cura di Paolo Oreto


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