ACCUSE DI PRODI

23/10/2006

Lunedì 16 ottobre scorso Romano Prodi, sulle pagine del quotidiano spagnolo “El Pais” ha tuonato contro i professionisti accusando avvocati ed ingegneri di manifestare contro “l’obbligo di presentare una contabilità chiara e di pagare le imposte corrispondenti ai propri guadagni”.

La manifestazione cui si riferisce il Premier è quelle che il 12 Ottobre ha portato a Roma oltre 40.000 professionisti per una marcia su Roma contro il decreto legge sulle liberalizzazioni e la Finanziaria 2007. Non si è fatta attendere la replica dei diretti interessati e Sergio Polese, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, in una intervista, ha precisato che “non abbiamo manifestato contro i nuovi pagamenti telematici ma perché da tempo chiediamo una riforma delle professioni vera. Così come chiediamo le tariffe minime negli appalti al solo fine di garantire la qualità e la sicurezza delle opere pubbliche”.

Ma Polese non si è fermato ad una semplice risposta verbale ed ha inviato a Prodi un telegramma in cui oltre a pretendere le scuse dello stesso per tutti i professionisti e per gli ingegneri in particolare ha precisato che “tacciare gli ingegneri di essere evasori incalliti che scendono in piazza contro balzelli e nuovi strumenti di controllo fiscale offende i destinatari dell’insulto ma di certo non fa onore a Lei ed al suo Governo che getta la maschera accattivante indossata prima delle elezioni per mostrare invece la vera faccia di chi individua nelle professioni una classe parassitaria edi evasori impenitenti”.

Polese invita Prodi “a ritirare le sue offensive affermazioni ed a scusarsi con le decine di migliaia di ingegneri che quotidianamente si impegnano per lo sviluppo, per la sicurezza, l’ambiente, la qualità della vita degli italiani”.

Ed in riferimento alla manifestazione del 12 Ottobre Polese ha concluso precisando che “Gli Ingegneri assieme agli altri professionisti sono scesi in piazza con spirito di proposta più che di protesta per chiedere una riforma che consenta loro di reggere le sfide della competitività internazionale senza i capestri burocratici che le leggi emanate dal Suo Governo vogliono imporre soffocando un settore da cui dipende l’innovazione e lo sviluppo del nostro Paese”.

L’attacco di Polese al Premier è continuato, venerdì scorso 20 ottobre sul palcoscenico del teatrino dell’Arsenale di Venezia al convegno dell’Inarcassa, nella X Mostra d’architettura della Biennale. Nel corso del Convegno, Polese ha tuonato contro la cultura dell’appalto integrato che affida la progettazione all’impresa esecutrice dell’opera ma anche contro le affermazioni del pro rettore del Politecnico di Milano Cesare Stevan, negative per il ruolo degli ordini professionali precisando che “è ora di finirla di usare certe espressioni come quella che gli ordini sono un freno allo sviluppo delle professioni e la protezione degli ordini senza specificare che cosa si intende dire”.

A cura di Paolo Oreto


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