Lunedì 16 ottobre scorso
Romano Prodi, sulle pagine del
quotidiano spagnolo “El Pais” ha tuonato contro i professionisti
accusando avvocati ed ingegneri di manifestare contro “l’obbligo di
presentare una contabilità chiara e di pagare le imposte
corrispondenti ai propri guadagni”.
La manifestazione cui si riferisce il Premier è quelle che il
12
Ottobre ha portato a Roma oltre 40.000 professionisti per una
marcia su Roma
contro il decreto legge sulle liberalizzazioni e
la Finanziaria 2007. Non si è fatta attendere la replica dei
diretti interessati e
Sergio Polese, Presidente del
Consiglio Nazionale degli Ingegneri, in una intervista, ha
precisato che “
non abbiamo manifestato contro i nuovi pagamenti
telematici ma perché da tempo chiediamo una riforma delle
professioni vera. Così come chiediamo le tariffe minime negli
appalti al solo fine di garantire la qualità e la sicurezza delle
opere pubbliche”.
Ma Polese non si è fermato ad una semplice risposta verbale ed ha
inviato a Prodi un telegramma in cui oltre a pretendere le scuse
dello stesso per tutti i professionisti e per gli ingegneri in
particolare ha precisato che “tacciare gli ingegneri di essere
evasori incalliti che scendono in piazza contro balzelli e nuovi
strumenti di controllo fiscale offende i destinatari dell’insulto
ma di certo non fa onore a Lei ed al suo Governo che getta la
maschera accattivante indossata prima delle elezioni per mostrare
invece la vera faccia di chi individua nelle professioni una classe
parassitaria edi evasori impenitenti”.
Polese invita Prodi “a ritirare le sue offensive affermazioni ed a
scusarsi con le decine di migliaia di ingegneri che quotidianamente
si impegnano per lo sviluppo, per la sicurezza, l’ambiente, la
qualità della vita degli italiani”.
Ed in riferimento alla manifestazione del 12 Ottobre Polese ha
concluso precisando che “Gli Ingegneri assieme agli altri
professionisti sono scesi in piazza con spirito di proposta più che
di protesta per chiedere una riforma che consenta loro di reggere
le sfide della competitività internazionale senza i capestri
burocratici che le leggi emanate dal Suo Governo vogliono imporre
soffocando un settore da cui dipende l’innovazione e lo sviluppo
del nostro Paese”.
L’attacco di Polese al Premier è continuato, venerdì scorso 20
ottobre sul palcoscenico del teatrino dell’Arsenale di Venezia
al convegno dell’Inarcassa, nella X Mostra d’architettura della
Biennale. Nel corso del Convegno, Polese ha tuonato contro la
cultura dell’appalto integrato che affida la progettazione
all’impresa esecutrice dell’opera ma anche contro le affermazioni
del pro rettore del Politecnico di Milano Cesare Stevan, negative
per il ruolo degli ordini professionali precisando che “è ora di
finirla di usare certe espressioni come quella che gli ordini sono
un freno allo sviluppo delle professioni e la protezione degli
ordini senza specificare che cosa si intende dire”.
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