Da un’indagine realizzata dal Centro Studi di Unioncamere emerge la
frenata che il settore delle costruzioni sta subendo nel proprio
volume d’affari.
Sarà il cambio di Governo, il periodo congiunturale sfavorevole o
semplicemente una normale fase di stallo, ma nel terzo trimestre
del 2006 si è registrata una diminuzione totale dello 0,8% nel
volume d’affari delle imprese di costruzione. In particolare, le
più danneggiate risultano essere quelle con 1-9 dipendenti e con
oltre 50 dipendenti, con, rispettivamente, un -1,6% e -2,3%. Il
dato risulta particolarmente anomalo perché in controtendenza
rispetto a quello messo a segno dalle imprese dei servizi in senso
stretto (+1,0%).
Bilancio trimestrale positivo anche per le Pmi commerciali, che tra
luglio e settembre scorsi hanno visto crescere le vendite dello
0,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, sebbene
questo risultato sia dovuto unicamente all’ulteriore incremento
delle vendite della Grande distribuzione, mentre quelle della
piccola e media distribuzione subiscono un arretramento.
Ottime comunque per entrambi i comparti le previsioni per IV
trimestre 2006. E’ quanto emerge dall’indagine del Centro Studi di
Unioncamere sulla congiuntura delle piccole e medie imprese da 1 a
500 dipendenti nel III trimestre 2006. L’indagine fornisce
trimestralmente andamenti e previsioni per tutti i settori di
attività economica, dall’industria manifatturiera ai servizi.
La crescita dell’1% del volume d’affari delle imprese dei servizi
in senso stretto (escluse le costruzioni) nel III trimestre
dell’anno rispetto al III trimestre 2005 risulta determinata dal
buon andamento delle imprese con 10-46 dipendenti (+2,6%) e di
quelle con oltre 50 dipendenti (+2,4%).
In flessione dell’1,1%, invece, risultano le imprese con 1-9
dipendenti. Nord-Ovest e Nord-Est (+1,3% in entrambi i casi) le
aree in cui si sono registrati i maggiori incrementi. Più contenuta
la crescita del Centro (+0,3%), mentre è negativo il dato del
Mezzogiorno (-0,9%). A livello settoriale spicca l’incremento delle
imprese del Commercio all’ingrosso e di autoveicoli (+1,7%),
seguito dai Servizi alle persone (+0,8%). Bene anche per
Informatica e Tlc (+0,4%) e per i Trasporti e attività postali
(+0,5%).
Buone le previsioni per il trimestre di fine anno: ammonta a +22 il
saldo tra attese di incremento e di decremento del volume d’affari.
Più ottimistiche appaiono le piccole e medie imprese del
Centro-Nord rispetto a quelle del Mezzogiorno e tutti i settori, ad
eccezione di quello degli Alberghi, ristoranti e servizi turistici
(-4%).
L’incremento dello 0,4% delle vendite delle imprese commerciali nel
III trimestre 2006 rispetto all’analogo periodo del 2005 è dovuto
unicamente alla dinamica della grande distribuzione (+3,2%).
Contenuta la flessione per le medie dimensioni (-0,6%), mentre
ancora elevate sono le difficoltà dei piccoli esercizi (-1,8%). Il
Nord-Est (+2,2%) ed il Centro (+1,5%) le aree in cui la ripresa dei
consumi appare più robusta, mentre nel Nord-Ovest il risultato
trimestrale è di sostanziale stabilità (+0,1%). In contrazione,
invece, la dinamica del Mezzogiorno (-1,6%). A livello settoriale,
si conferma l'ottimo andamento degli ipermercati, supermercati e
grandi magazzini (+4,3%). In flessione risulta il commercio di
prodotti alimentari (-1,3%). Leggermente in diminuzione anche il
segmento non alimentare (-0,3%) per effetto essenzialmente di una
contrazione delle vendite dell’Abbigliamento e accessori (-1,4%),
mentre i prodotti per la casa ed elettrodomestici crescono dello
+0,6%.
Più di un terzo delle imprese commerciali ritiene che gli affari
andranno bene nel IV trimestre 2006. E’ infatti pari a +36 il saldo
tra aspettative di aumento delle vendite e attese di decremento.
Questa ventata di ottimismo investe le imprese di tutte le
dimensioni, sebbene sia più accentuata in quelle della grande
distribuzione e interessa tutte le aree territoriali.
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