PRESENTATO DAL MINISTRO IL TESTO DEL DDL PROFESSIONI

13/11/2006

Nel disegno di legge di riforma delle professioni presentato venerdì scorso dal Ministro della Giustizia Clemente Mastella ai rappresentanti degli ordini professionali e delle associazioni, il governo inserisce una serie di novità rispetto al testo precedentemente diffuso ed in particolare scompare qualsiasi riferimento alle tariffe ed aumentano le distanze tra Ordini ed Associazioni.

Il futuro del mondo professionale è racchiuso in otto articoli che spaziano dalla libertà di accesso alle professioni, all'autonomia intellettuale e tecnica del professionista, dalla libertà di scelta da parte del cliente, alla tutela dell'utente garantita attraverso il ricorso a strumenti di garanzia per eventuali risarcimenti da responsabilità professionale. L’assicurazione per la responsabilità civile sia obbligatoria per tutti i professionisti che dovranno rendere noti al cliente, nel momento in cui assumono l'incarico gli estremi della polizza e il relativo massimale.
Ma esaminiamo i punti salienti della bozza presentata dal Ministro e sulla quale Ordine ed Associazioni dovranno far pervenire osservazioni ed emendamenti entro oggi 13 novembre.

In merito alle associazioni il nuovo testo presentato non ne vieta il riconoscimento per quelle che operano in attività esercitate senza riserva dagli iscritti agli ordini, ma nel caso di professioni regolamentate, possono essere iscritti ad associazioni soltanto gli iscritti all’albo e il governo nel predisporre il decreto legislativo dovrà “prevedere modalità idonee ad escludere incertezze in ordine alle funzioni rispettivamente attribuite dalla legge a ordini e associazioni”.
Potranno essere iscritte al pubblico registro, che sarà istituito presso il Ministero della Giustizia, le associazioni “ampiamente diffuse sul territorio la cui attività possa incidere su diritti costituzionalmente garantiti o su interessi, che per il loro radicamento nel tessuto socio economico comportino l'esigenza di tutelare la collettività degli utenti”.
Alle associazioni, dunque, è riservato il compito di dare voce alle nuove attività che non sono collocabili all’interno delle professioni già codificate e ciò val quanto dire che, in nessun caso, un’attività, per lo svolgimento della quale oggi è richiesto un esame di abilitazione e l’iscrizione a un ordine potrà essere svolta soltanto con l’appartenenza ad una associazione.

Scompare qualsiasi riferimento alle tariffe professionali;la parcella dovrà essere determinata con il consenso delle parti e il cliente avrà il diritto a conoscere in anticipo i criteri di determinazione del corrispettivo.

Per quanto concerne l’accesso dei giovani e gli ordini dovranno creare borse di studio per i meritevoli meno abbienti erogando contributi per l’avvio dell’attività e durante tirocinio, che potrà essere svolto anche all’estero o nel corso degli ultimi mesi di università e per il qiale dovrà essere corrisposto un equo compenso.

Ed infine:
  • per l’esame di Stato, nelle commissioni d’esame almeno la metà dei componenti non dovranno appartenere agli ordini;
  • il professionista avrà l'obbligo di assicurarsi per la responsabilità civile;
  • vengono riviste le procedure elettorali, imponendo un limite temporale alla rinnovabilità delle cariche (non potranno essere superati i 10 anni);
  • è possibile l’esercizio della professione in forma societaria con soci di capitale.
Raffaele Sirica, presidente del Cup, valuta il testo del disegno di legge di riforma delle professioni, presentato venerdì scorso dal ministro della Giustizia Clemente Mastella e ”giudica positivamente la possibilità di produrre emendamenti, del resto secondo quanto da noi richiesto, tuttavia consideriamo ancora preoccupante l’eccesso di delega e su questo siamo pronti a fissare dei paletti''.
''Vorrei intanto chiarire - ha premesso Sirica all’uscita dall’incontro - che nel recente passato nessuna critica, almeno da parte nostra, è stata mossa nei confronti del sottosegretario Luigi Scotti”. Comunque, ha aggiunto, “l’occasione di oggi è stata utile soprattutto perché abbiamo visionato il testo ufficiale del ddl. In ogni caso al momento - ha sottolineato il leader del Cup - nel testo non c’è nessuna norma che garantisce la sopravvivenza delle attuali professioni”.
In termini complessi, ha spiegato, ”ritengo utile che si parli di riordino del settore, però bisogna spiegare bene quali sono le professioni oggetto della revisione. Del resto, in tutti i provvedimenti di legge precedenti, questo elemento era stato specificato bene”. Inoltre, ha aggiunto, “nel primo testo Scotti si faceva riferimento alle tariffe minime per le attività riservate, ovvero, in coerenza con il programma dell’Unione, l’abrogazione delle tariffe minime, con la sola eccezione di quelle riservate. Invece vediamo che l’articolo 5 del precedente testo è scomparso dal ddl presentato oggi”.
Entro lunedì prossimo (oggi 13 Novembre n.d.r.), ha annunciato Sirica, “presenteremo i nostri emendamenti, e in questo noi saremo facilitati dal fatto che la nostra organizzazione nel frattempo ha approntato un testo condiviso da tutte le sue 27 categorie”. Nel testo, ha sollecitato da ultimo, “manca inoltre anche la possibilità di valorizzare le attività professionali come risorsa, soprattutto per quanto riguarda i giovani”.

A cura di Paolo Oreto


© Riproduzione riservata