Nel disegno di legge di riforma delle professioni presentato
venerdì scorso dal Ministro della Giustizia Clemente Mastella ai
rappresentanti degli ordini professionali e delle associazioni, il
governo inserisce una serie di novità rispetto al testo
precedentemente diffuso ed in particolare scompare qualsiasi
riferimento alle tariffe ed aumentano le distanze tra Ordini ed
Associazioni.
Il futuro del mondo professionale è racchiuso in otto articoli che
spaziano dalla libertà di accesso alle professioni, all'autonomia
intellettuale e tecnica del professionista, dalla libertà di scelta
da parte del cliente, alla tutela dell'utente garantita attraverso
il ricorso a strumenti di garanzia per eventuali risarcimenti da
responsabilità professionale. L’assicurazione per la responsabilità
civile sia obbligatoria per tutti i professionisti che dovranno
rendere noti al cliente, nel momento in cui assumono l'incarico gli
estremi della polizza e il relativo massimale.
Ma esaminiamo i punti salienti della bozza presentata dal Ministro
e sulla quale Ordine ed Associazioni dovranno far pervenire
osservazioni ed emendamenti entro oggi 13 novembre.
In merito alle associazioni il nuovo testo presentato non ne vieta
il riconoscimento per quelle che operano in attività esercitate
senza riserva dagli iscritti agli ordini, ma nel caso di
professioni regolamentate, possono essere iscritti ad associazioni
soltanto gli iscritti all’albo e il governo nel predisporre il
decreto legislativo dovrà “prevedere modalità idonee ad escludere
incertezze in ordine alle funzioni rispettivamente attribuite dalla
legge a ordini e associazioni”.
Potranno essere iscritte al pubblico registro, che sarà istituito
presso il Ministero della Giustizia, le associazioni “ampiamente
diffuse sul territorio la cui attività possa incidere su diritti
costituzionalmente garantiti o su interessi, che per il loro
radicamento nel tessuto socio economico comportino l'esigenza di
tutelare la collettività degli utenti”.
Alle associazioni, dunque, è riservato il compito di dare voce alle
nuove attività che non sono collocabili all’interno delle
professioni già codificate e ciò val quanto dire che, in nessun
caso, un’attività, per lo svolgimento della quale oggi è richiesto
un esame di abilitazione e l’iscrizione a un ordine potrà essere
svolta soltanto con l’appartenenza ad una associazione.
Scompare qualsiasi riferimento alle tariffe professionali;la
parcella dovrà essere determinata con il consenso delle parti e il
cliente avrà il diritto a conoscere in anticipo i criteri di
determinazione del corrispettivo.
Per quanto concerne l’accesso dei giovani e gli ordini dovranno
creare borse di studio per i meritevoli meno abbienti erogando
contributi per l’avvio dell’attività e durante tirocinio, che potrà
essere svolto anche all’estero o nel corso degli ultimi mesi di
università e per il qiale dovrà essere corrisposto un equo
compenso.
Ed infine:
- per l’esame di Stato, nelle commissioni d’esame almeno la metà
dei componenti non dovranno appartenere agli ordini;
- il professionista avrà l'obbligo di assicurarsi per la
responsabilità civile;
- vengono riviste le procedure elettorali, imponendo un limite
temporale alla rinnovabilità delle cariche (non potranno essere
superati i 10 anni);
- è possibile l’esercizio della professione in forma societaria
con soci di capitale.
Raffaele Sirica, presidente del Cup, valuta il testo del disegno di
legge di riforma delle professioni, presentato venerdì scorso dal
ministro della Giustizia Clemente Mastella e ”giudica positivamente
la possibilità di produrre emendamenti, del resto secondo quanto da
noi richiesto, tuttavia consideriamo ancora preoccupante l’eccesso
di delega e su questo siamo pronti a fissare dei paletti''.
''Vorrei intanto chiarire - ha premesso Sirica all’uscita
dall’incontro - che nel recente passato nessuna critica, almeno da
parte nostra, è stata mossa nei confronti del sottosegretario Luigi
Scotti”. Comunque, ha aggiunto, “l’occasione di oggi è stata utile
soprattutto perché abbiamo visionato il testo ufficiale del ddl. In
ogni caso al momento - ha sottolineato il leader del Cup - nel
testo non c’è nessuna norma che garantisce la sopravvivenza delle
attuali professioni”.
In termini complessi, ha spiegato, ”ritengo utile che si parli di
riordino del settore, però bisogna spiegare bene quali sono le
professioni oggetto della revisione. Del resto, in tutti i
provvedimenti di legge precedenti, questo elemento era stato
specificato bene”. Inoltre, ha aggiunto, “nel primo testo Scotti si
faceva riferimento alle tariffe minime per le attività riservate,
ovvero, in coerenza con il programma dell’Unione, l’abrogazione
delle tariffe minime, con la sola eccezione di quelle riservate.
Invece vediamo che l’articolo 5 del precedente testo è scomparso
dal ddl presentato oggi”.
Entro lunedì prossimo (oggi 13 Novembre n.d.r.), ha annunciato
Sirica, “presenteremo i nostri emendamenti, e in questo noi saremo
facilitati dal fatto che la nostra organizzazione nel frattempo ha
approntato un testo condiviso da tutte le sue 27 categorie”. Nel
testo, ha sollecitato da ultimo, “manca inoltre anche la
possibilità di valorizzare le attività professionali come risorsa,
soprattutto per quanto riguarda i giovani”.
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