Polieco

Produzione e commercializzazione di tubi strutturati corrugati a doppia parete, in polietilene ad alta densità.

Polieco inizia la sua attività nel 1992 sulla scorta dell'esperienza maturata dalla famiglia Tonelli nel settore dei sistemi di tubazioni corrugate in polietilene ad alta densità.
Con sede a Cazzago San Martino, vicino a Brescia, espande la sua attività in Italia con nuovi stabilimenti in provincia di Avellino e in alcuni paesi europei: Francia, Spagna, Grecia e Slovacchia.
Luigi Tonelli, fondatore e Presidente del Gruppo, insieme al figlio Alberto, Amministratore Delegato, attualmente dirige oltre 450 collaboratori, consolidando un fatturato che supera i 150 milioni di euro.
Dalla produzione di tubi corrugati in polietilene, che ha cambiato le modalità di posa degli impianti tecnologici interrati, l'attività di Polieco, a partire dal 1996, si è aperta verso soluzioni e sistemi integrati per le reti fognarie e per gli impianti di trattamento delle acque. Un passo importante, che ha segnato la crescita dell'azienda facendole guadagnare un posto di rilievo sul mercato internazionale.
E questo grazie all'impegno costante nella ricerca, allo sviluppo di soluzioni sempre innovative - e rispettose dell'ambiente - e a una capacità progettuale che ha saputo sfruttare al meglio i vantaggi offerti dai materiali più nuovi e all'avanguardia.
Ma la sfida maggiormente impegnativa, considerata l'attuale situazione che sta attraversando il Paese, è appena cominciata.
Polieco Group, ancora una volta, si è voluta contraddistinguere come esempio positivo delle capacità manageriali e tecnologiche della piccola e media industria italiana esplorando, con coraggio imprenditoriale e grande flessibilità aziendale, nuove vie di crescita e di sviluppo.
E da qui la scelta di entrare nel mercato dei chiusini stradali con un'importante novità: KIO, il chiusino in KINEXT, uno speciale materiale composito.

Dispersione Acque Meteoriche

Tubi fessurati OD1200 SN 8 Drenopal e pozzetti a tee stampati OD 1200.

Lo scopo del lavoro è stato quello di disperdere le acque meteoriche di una nuova urbanizzazione.
In questo caso vi era l'impossibilità di utilizzare come recapito per le acque meteoriche generate nel nuovo quartiere i due corsi d'acqua presenti in loco.

Tra le soluzioni possibili, la scelta è ricaduta sulla trincea drenante per una serie di motivi riconducibili alla minor utilizzo del territorio, alla maggiore facilità esecutiva ed ai minori costi.
Nel progetto sono state previste tre diverse trincee drenanti realizzate tramite tubazioni corrugate in polietilene ad alta densità (PEAD) fessurate DN/OD 1200 SN 8; ogni tubazione di lunghezza pari a 6 m presenta, tra una corrugazione e l'altra, 6 fessure di 1 cm di larghezza e 12 cm di larghezza lungo tutta la circonferenza della tubazione.

Il diametro è stato scelto per la notevole capacità di stoccaggio (le tre trincee, di lunghezza pari a 20, 76 e 40 m hanno una capacità totale di accumulo pari a 112 m3) e per la possibilità della ispezionabilità in caso di eventuali spurghi e lavaggi.

La posa ha previsto una larghezza di scavo di 3,2 m, il posizionamento di un geocomposito per garantire il contenimento della ghiaia costituente la trincea drenante ed il riempimento con ghiaia di granulometria 15/35 mm in grado di garantire, data la dimensione delle particelle, una rapida diffusione dell'acqua all'interno della struttura ed al contempo di impedire il passaggio del ghiaietto tra le fessure della tubazione.

Ventilazione meccanica forzata

Lo scopo del lavoro è stato quello di realizzare uno scambiatore geotermico per un sistema di ventilazione meccanica controllata dell'aria in una palazzina di quattro appartamenti: l'aria prelevata dall'esterno viene condizionata sfruttando la temperatura del sottosuolo e viene inviata all'interno delle abitazioni, assicurando così un riciclo costante di aria con evidenti vantaggi in termini di confort e salubrità dei locali abitativi.
Attraverso un sistema di tubazioni di 60 metri, l'aria opportunamente filtrata da smog e impurità, viene riscaldata o raffreddata naturalmente a seconda della stagione.
Prima di entrare negli appartamenti, l'aria passa poi in uno scambiatore che alza la temperatura fino a 18-20 gradi.

Nel progetto sono state previste tre linee di tubazioni corrugate in polietilene Ecopal DN/ID 300 SN 8 di lunghezza pari a 20 m.
Dalla tubazione principale si diramano tre tubazioni corrugate Ecopal DN/OD 200 SN 8 che confluiscono in un pozzetto, dal quale risulta possibile effettuare le operazioni di igienizzazione a cadenza prefissata.
Per ottimizzare le operazioni di posa in opera in cantiere il collegamento tra le tre linee è stato realizzato in un unico pezzo.
Le tubazioni sono state posate ad una profondità di circa 3 metri al di sotto di una zona verde.

Servizi offerti

  • progettazione;
  • assistenza in cantiere;
  • collaudi.

Ricostruzione post-terremoto L'Aquila

In seguito agli eventi calamitosi che hanno colpito la provincia de L'Aquila nell'aprile 2009, il Consorzio Forcase ha individuato 19 aree in prossimità del capoluogo dove procedere alla costruzione di nuove abitazioni per accogliere 12.000 persone.
Per la realizzazione delle opere di urbanizzazione dei nuovi quartieri ed in particolare per la rete fognaria di acque bianche sono state scelte e posate tubazioni corrugate Ecopal in PEAD.
I diametri utilizzati vanno dal DN/OD 315 mm al DN/ID 800 mm.
Anche per quanto riguarda gli elementi complementari presenti lungo la rete (pozzetti, caditoie e innesti), la scelta è ricaduta su prodotti in polietilene. Nello specifico sono stati utilizzati:

  • Pozzetti a base stampata di linea o a tre ingressi prodotti mediante processo rotazionale per le tubazioni fino al diametro DN/OD 630 aventi un rialzo costituito sempre da tubo corrugato;
  • Pozzetti ricavati da tubo corrugato per le tubazioni a partire dal diametro DN/ID 600;
  • Innesti DN/OD 160 sia per le acque nere sia per le acque bianche prodotti mediante stampaggio ad iniezione collegabili direttamente alle tubazioni principali o ai pozzetti tramite una semplice operazione di foratura della tubazione principale o del rialzo del pozzetto;
  • Caditoie sifonate prodotte mediante processo rotazionale aventi un'uscita DN/OD 160 collegabile mediante il sistema descritto in precedenza direttamente con le tubazioni principali o con i pozzetti.

Le motivazioni che hanno portato i progettisti della Protezione Civile a scegliere prodotti in materiale plastico sono di carattere tecnico da un lato e di carattere logistico/organizzativo dall'altro.

Le tubazioni corrugate in polietilene oltre a presentare caratteristiche tecniche di assoluto rilievo (resistenza all'abrasione, resistenza agli agenti chimici, flessibilità, leggerezza, versatilità) mostrano infatti una notevole adattabilità ai movimenti del terreno causati da frane, smottamenti, terremoti, grazie alle proprietà visco-elastiche del polimero che caratterizza la materia prima.
L'utilizzo delle tubazioni corrugate in polietilene risulta particolarmente vantaggioso in presenza di movimenti trasversali: pur presentando, infatti, uno spazio ridotto tra tubo interno e manicotto, spazio sufficiente al posizionamento del labbro della guarnizione, possono assorbire qualsiasi sollecitazione sismica in direzione trasversale grazie alla deformabilità del sistema di giunzione che ammette valori pari al 5 %.
Altra caratteristica fondamentale nel caso di eventi sismici è inoltre la lunghezza del bicchiere: le tubazioni corrugate in polietilene vengono collegate infatti tramite un manicotto/bicchiere caratterizzato da una lunghezza notevolmente superiore rispetto ad esempio ad una tubazione in cemento: il sistema di giunzione progettato da Polieco può supportare movimenti assiali compresi tra 100 mm per un tubo DN 315 e 165 mm per una tubazione DN/OD 800.
La guarnizione è inoltre alloggiata all'interno dello spazio tra due corrugazioni, il che evita che possa fuoriuscire durante la fase di montaggio o durante qualsiasi movimento del terreno.
Grazie alla lunghezza del manicotto vi è inoltre la possibilità di utilizzare, al fine di incrementare la garanzia di tenuta idraulica del sistema, due guarnizioni per parte (una sulla prima e una sulla seconda costolatura).

Oltre a queste motivazioni di carattere tecnico, vi sono inoltre alcune caratteristiche di tipo logistico fondamentali nel caso di eventi eccezionali, come quelli previsti per la ricostruzione in Abruzzo: in questo caso le imprese appaltatrici avevano infatti per contratto sessanta giorni, compresi sabato e domenica, per concludere i lavori di installazione e posa di tubazioni per le reti acquedottistiche e fognarie con i relativi allacci delle caditoie e degli scarichi delle nuove abitazioni.
In questa specifica circostanza le caratteristiche peculiari delle tubazioni corrugate e dei pozzetti in polietilene, come ad esempio, lunghezza delle barre pari a 6 m, leggerezza, flessibilità, semplicità di realizzazione degli allacci, possibilità di realizzare qualsiasi pezzo speciale hanno reso più rapida e spedita la posa in opera dell'intera rete.

La tenuta idraulica del sistema delle reti fognarie costituito da tubazioni corrugate in polietilene è stato poi testata, sotto la direzione ed il controllo di rappresentanti della Protezione Civile, in accordo alle normativa di riferimento UNI EN 1610, ad una pressione di 0,2 bar con risultati complessivi sicuramente soddisfacenti.

 

Categorie

Fognari
Fognari, Trattamento acque, Tubazioni per reti idriche