Bando gratuito Catanzaro: "La giustizia ha fermato una iniziativa scandalosa"

14/12/2016

Finalmente è la giustizia a fermare una iniziativa scandalosa, negativa e anche preoccupante, poiché avrebbe potuto creare precedenti, ed assolutamente agli antipodi dei principi della trasparenza e della concorrenza, ma soprattutto di quello della centralità del progetto. E’ la giustizia ad affermare in modo chiaro che gli architetti non sono professionisti figli di un Dio minore che devono offrire le loro prestazioni senza ricevere alcun compenso, né gli abitanti di Catanzaro cittadini di serie B che non meritano di vivere in luoghi belli".

Queste le parole del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Giuseppe Cappochin in merito alla sentenza del TAR per la Calabria che ha accolto il ricorso presentato contro il bando del Comune di Catanzaro ad oggetto la "procedura aperta per l’affidamento dell’incarico per la redazione del piano strutturale del Comune di Catanzaro, ai sensi della L.R. Calabria 19/2002 e relativo regolamento edilizio urbanistico" che prevedeva un importo a base di gara pari a 1 euro e un rimborso spese (preventivamente autorizzate ed effettivamente sostenute e documentate) nel limite massimo di 250 mila euro (leggi articoli).

"Il Bando  - continua il Presidente del CNAPPC - non solo violava il sacrosanto diritto a vedere adeguatamente remunerata ogni prestazione professionale, così come sancito da Costituzione e Codice Civile, ma, più in generale ha posto la questione del mancato riconoscimento della qualità progettuale - e dell’architettura in generale - fondamentale per la comunità dei cittadini soprattutto in un settore così delicato come quello della pianificazione urbanistica. Qualità che certamente ha un costo che è certamente inferiore rispetto al plusvalore che genera in termini di benessere e di qualità dell’habitat ai quali potrà contribuire l’utilizzo di concorsi di progettazione basati su una preliminare attenta lettura del paesaggio urbano e paesaggistico preesistente".

"Quanto ciò sia importante - ha concluso Cappochin - lo dimostrano anche le recenti affermazioni di Papa Bergoglio il quale auspica che le periferie e le città in genere contengano “scintille di bellezza”, riconoscendo, in questo senso, un ruolo fondamentale agli architetti che con le loro realizzazioni - attraverso iniziative di riqualificazione e di valorizzazione degli spazi pubblici come luoghi di aggregazione - possono incidere sulla qualità della vita dei cittadini e positivamente sulle dinamiche sociali”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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