Superbonus 110%: si possono effettivamente eseguire interventi a costo zero per i contribuenti?

19/10/2020

Continua a essere alta l’attenzione sul tema Superbonus: il sistema di detrazioni fiscali del 110% previste dal DL n. 34/2020 c.d. Decreto Rilancio, convertito con modificazioni dalla Legge n. 77/2020 e approvato dal Governo allo scopo di favorire la ripartenza delle attività dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19. Una manovra di grande impatto che, secondo le stime elaborate dall’ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili – favorirà il rilancio del comparto delle costruzioni, con ricadute complessive sull’economia italiana pari a circa 21 miliardi di euro. Elemento cardine al centro del nuovo Istituto Giuridico, la possibilità per i Contribuenti di optare, dal 15 ottobre, in luogo della fruizione diretta della detrazione, alternativamente tra: uno sconto immediato in fattura, del valore del corrispettivo dovuto, anticipato direttamente dai fornitori che hanno eseguito gli interventi, o la cessione del credito d'imposta ad altri soggetti, per un importo pari alla detrazione stessa. Un'opportunità interessante da cogliere che prevede, per l'accesso ai benefici illustrati, il rigido rispetto dei requisiti tecnici minimi indicati dalla legge, aprendo, al contempo, molteplici perplessità su un aspetto cruciale: i contribuenti possono effettivamente eseguire i lavori previsti dalla normativa a costo zero?

Thomas De Rose Titolare di CLM Arredamento, General Contractor, approfondisce il tema.

Cosa prevede la normativa e che tipo di riscontro avete avuto sul mercato dalla sua approvazione?

"Come ormai noto, il Superbonus prevede la possibilità di usufruire di una speciale detrazione fiscale del 110%, recuperabile nelle modalità sopra citate, sulle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per l'esecuzione di almeno uno dei due interventi strutturali, definiti "trainanti", previsti dalla legge, quali: il rifacimento del cappotto termico interno o esterno o la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con caldaie a condensazione o a pompa di calore. Il decreto, inoltre, permette di allargare l'ottenimento dei medesimi benefici anche allo svolgimento di ulteriori lavori, volti a: accrescere l'efficienza energetica degli edifici (c.d. Ecobonus), mettere in sicurezza antisismica gli immobili ubicati nelle zone 1 e 2 ad alta pericolosità e in zona 3 (c.d. Sismabonus) e ristrutturare le facciate esterne (c.d. Bonus Facciate). In tutti i casi, l'accesso alla detrazione è subordinato al rispetto di due requisiti minimi: che sia sempre presente almeno uno degli interventi "trainanti" e che le opere svolte assicurino, nel complesso, il miglioramento di almeno due classi energetiche dell'edificio o, comunque, l'ottenimento della classe A4, la più elevata, da dimostrare attraverso la presentazione del relativo attestato A.P.E., rilasciato da un tecnico abilitato. Sicuramente, ciò che rende tale iniziativa molto appetibile è l’opportunità di potersi affidare a un operatore strutturato per avvalersi dello sconto in fattura con relativa Cessione del Credito. In questo modo, ad esempio, anche chi non ha abbastanza capienza fiscale per esercitare una detrazione, potrà comunque prendere parte all’iniziativa. Per quanto ci riguarda, molti dei nostri clienti ci stanno chiedendo informazioni e preventivi, allo scopo di mettere "in cantiere" lavori di una certa rilevanza, spesso rimandati e che oggi, grazie alla manovra, potrebbero diventare accessibili ad una fetta più ampia di popolazione".

Perché, come funziona lo sconto in fattura? Si può effettivamente pensare di dar luogo a una serie d’interventi a costo zero per i contribuenti? Qual è la Sua esperienza in merito?

"Sostanzialmente, con lo sconto in fattura, l'impresa o le imprese incaricate dalla committenza, come CLM Arredamento, anticipano l'intero importo dei lavori, che vengono dunque scontati direttamente in fattura al cliente, acquisendo il diritto ad utilizzare un credito d'imposta di pari valore da portare in compensazione in F24, in 5 quote annuali, oppure cedendolo ad un altro soggetto, come ad esempio, un Istituto Bancario. Detta così sembra effettivamente molto semplice. In realtà devono essere considerati molteciplici fattori che possono rappresentare un limite all'applicabilità della procedura. Primo tra tutti, è impensabile che un General Contractor, per quanto strutturato e solido come CLM Arredamento, possa anticipare liquidità per l’avvio di più cantieri contemporaneamente, recuperandola in 5 anni. Un ruolo fondamentale, dunque, in questo processo è giocato dalle banche, attraverso l'"acquisto del credito" delle aziende che procedono allo sconto in fattura e, la concessione di finanziamenti "ponte", finalizzati proprio ad accompagnarle nel periodo che intercorre tra l'avvio del cantiere e il recupero del credito fiscale. Facendo riferimento alla nostra esperienza, per essere considerati "meritevoli" abbiamo superato un audit bancario, finalizzato all'assegnazione di un rating, a conferma della nostra solidità patrimoniale e finanziaria. Inoltre, è importante evidenziare che i progetti in atto sono sull'ordine di centinaia di migliaia di euro e, considerando che le linee di credito concesse non sono illimitate, stimo che non tutti riusciranno a beneficiare di questa opportunità. Infine, forse un po’ in controcorrente rispetto a quelli che sono gli attuali messaggi di comunicazione che sottolineano la possibilità di eseguire lavori a costo zero, riteniamo sia più corretto dire che, questa normativa, permetterà ai contribuenti di liberare risorse finanziarie per poter eseguire lavori aggiuntivi, a parità di budget, rispetto a quelli pianificati".

Ritiene, dunque, sia complessivamente una buona opportunità? Cosa vi aspettate per il prossimo futuro?

"Assolutamente si. Nel complesso, il Superbonus rappresenterà un ottimo volano non solo per rilanciare il settore, ma anche per incentivare in maniera significativa gli investimenti privati verso un'edilizia sempre più green. Secondo alcune stime elaborate da Gabetti, nel nostro Paese ci sono circa 2 milioni di edifici, su un totale di 12 milioni, in uno stato conservativo pessimo o mediocre. Inoltre, gli ambiti residenziali in classe energetica G sono ancora più di 9 milioni, pari a circa il 75% del totale. Sono dati secondo noi allarmanti, che forniscono però un’immagine chiara della forte necessità di intervenire rapidamente, al fine di riqualificare un sistema abitativo ormai vecchio ed obsoleto. Siamo certi, dunque, che tali bonus saranno ulteriormente prorogati, proprio per la loro efficacia nel guidare le scelte dei committenti verso i nuovi sistemi e materiali  costruttivi e tecnologie all’avanguardia, nell’ottica altresì di assicurare un notevole risparmio energetico e una consistente riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera”.

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