Decreto Sostegni Ter: per Assistal la stretta sui bonus è ennesimo colpo al settore

26/01/2022

Il decreto Sostegni Ter non è ancora in vigore, eppure continua a fare parlare gli addetti ai lavori, con toni più che preoccupati. Ne è conferma la reazione di ASSISTAL, che prevede una paralisi per il mercato delle riqualificazioni energetiche, vanificando gli sforzi per il rilancio del settore delle costruzioni.

Decreto Sostegni-Ter e bonus edilizi: il parere di ASSISTAL

A tenere banco, ancora una volta, è l'art. 26 della bozza del decreto legge. "Comprendiamo l’intento del Governo di voler contrastare le pratiche fraudolente", spiega il presidente ASSISTAL, Angelo Carlini. "Tuttavia, con l’articolo 26 della bozza, che blocca la cessione multipla di questi crediti d’imposta prevedendo di fatto una sola cessione da parte dell’impresa agli intermediari finanziari, si rischia di penalizzare i cittadini e le imprese oneste causando una crisi di liquidità in quanto il vincolo di una sola cessione potrebbe ridurre sensibilmente la disponibilità ad acquisire crediti che superano la  capacità di utilizzarli".

Secondo ASSISTAL, è inaccettabile il continuo cambiamento delle regole intervenendo anche sui contratti in essere che rischiano di essere dichiarati nulli con l’effetto aberrante di generare migliaia di contenziosi. "Chiediamo pertanto al Governo di rivedere l’articolo prima che venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale nell’ottica di consentire successive cessioni almeno tra i soggetti qualificati dal Testo Unico Bancario come intermediari finanziari ovvero banche, intermediari finanziari iscritti all'albo, società autorizzate alla cartolarizzazione e all'intermediazione finanziaria e imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia, e di non rendere retroattiva l’applicazione delle nuove disposizioni".

Per l'Associazione, la misura colpirebbe duramente la filiera delle costruzioni di impianti e dei servizi energetici, già fortemente segnata dai rincari delle materie prime e dell’energia che non consentono alle imprese di partecipare alle gare, di sostenere i costi dei contratti in corso e di essere competitive sul mercato.

Conclude Carlini: "Ci aspettavamo misure di sostegno, ma è evidente che gli autori di queste norme, così come gli autori delle misure di compensazione per il caro materiali e il caro energia, non conoscono la realtà nella quale le aziende operano tutti i giorni e, pertanto, ci ritroviamo con l’ennesimo colpo fatale per un settore che per sopravvivere ha bisogno di essere ascoltato".

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