25/01/2022

Superbonus 110% e Sostegni-ter, Ance: 'Basta con i continui cambiamenti'

Se c'è una cosa che fa funzionare male la normativa italiana sono i continui cambi in corso d'opera. Su questa problematica in Italia siamo dei veri maestri, come se non si riuscisse a formulare una disposizione esente da macroscopici errori o peccati originali. Le norme sul superbonus 110% ne sono un tipico esempio.

Superbonus 110%: una disposizione nata male e proseguita peggio

La pubblicazione del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio) con cui sono state previste le detrazioni fiscali del 110% ha richiesto uno importante sforzo iniziale di comprensione a cui sono seguiti ben 11 correttivi in 20 mesi. Modifiche che hanno meglio definito alcuni punti, riscritto completamente alcune disposizioni e rivisto a più riprese l'orizzonte temporale di riferimento.

Modifiche che, almeno fino a luglio 2021 ovvero fino alla conversione in legge del D.L. n. 77/2021 (Semplificazioni-bis) hanno generato valore al sistema producendo effetti migliorativi per l'utilizzo del bonus 110%. Successivamente sono arrivati il Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto antifrode) e la Lagge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022) a cui seguirà nei prossimi giorni un nuovo provvedimento, il Decreto Sostegni-ter che per "sostenere" l'economia reale degli italiani ha previsto delle nuove e importanti modifiche al regime di cessione del credito previsto all'art. 121 del Decreto Rilancio.

Superbonus 110% e Sostegni-ter: il commento dell'ANCE

Basta con i continui cambiamenti al funzionamento del Superbonus. L’incertezza delle regole, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggia il mercato e le imprese più serie”. Ha commentato il Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), Gabriele Buia, che ha denunciato l’ennesima modifica alla normativa dei bonus fiscali, contenuta nella bozza di Dl Sostegni-ter che sopprime le ulteriori cessioni dei crediti.

Una norma che con l'obiettivo di contrastare le frodi fiscali rischia di bloccare le detrazioni fiscali del 110% e la ripresa del settore delle costruzioni.

Giusto l’obiettivo di contrastare le frodi - commenta il Presidente Buia - ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato".

Non è la prima modifica in corso al funzionamento dei bonus edilizi, ricorda il Presidente Ance. “Ogni mese ci troviamo di fronte a qualche nuova norma che genera confusione e rischia di fermare i cantieri”. Non è questo il sistema per frenare abusi e irregolarità.

Contro le frodi - continua il Presidente Buia - abbiamo chiesto da tempo regole chiare per evitare speculazioni, come l’introduzione di prezzari di riferimento per tutti i bonus e un sistema di qualificazione delle imprese, visto il recente proliferare di operatori improvvisati. Ma finora, al di là di qualche buon proposito non si è fatto nulla, mentre in questo modo si colpiscono le imprese serie.”

Con questa nuova ultima modifica, conclude il Presidente ANCE “sarà ben difficile per le imprese cedere i crediti e di conseguenza saranno penalizzate proprio le famiglie più bisognose”.

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