DEFERIMENTI UNIONE EUROPEA

La Commissione Europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia Ue per la definizione troppo restrittiva data ai "rifiuti" dalla normativa nazionale (dir...

11/07/2006
La Commissione Europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia Ue per la definizione troppo restrittiva data ai "rifiuti" dalla normativa nazionale (direttiva 75/442/Ce modificata dalla direttiva 91/156/Ce) e per aver applicato in modo non corretto la direttiva comunitaria sulle discariche.
Per quanto concerne il provvedimento riguardante i rifiuti, secondo il commissario europeo all'Ambiente, Stavros Dimas, la motivazione sta nel fatto che, se non gestiti nella maniera corretta, possono diventare nocivi sia per le persone che per l'ambiente: l'Italia, quindi, deve risolvere al più presto questi problemi legati all'ambiente e porre, contemporaneamente, maggiore attenzione alla valutazione dei progetti di infrastrutture per limitare il più possibile, se non evitare, danni all'ambiente.

Per quanto riguarda le restrizioni in fatto di rifiuti l'Italia, con una normativa adottata nel dicembre 2004, ha eliminato da questa definizione tutta una serie di materiali che invece, secondo le direttive comunitarie, sono da considerarsi rifiuti quali i rottami metallici, i rifiuti utilizzati nell'industria siderurgica e metallurgica e i combustibili da rifiuto di elevata qualità (combustibili ottenuti a partire dai rifiuti): questa definizione è stata confermata anche dal nuovo dlgs. 152/06, ovvero il nuovo codice dell'ambiente.
A causa di questa normativa, denuncia la Commissione Europea, i rifiuti urbani utilizzati come combustibili nei forni per cemento o nelle centrali elettriche possono non rispettare le direttive comunitarie che disciplinano i rifiuti e l'incenerimento degli stessi costituendo un rischio potenziale per la salute umana e dell'ambiente imputabile, ad esempio, all'emissione incontrollata di sostanze tossiche come le diossine.

Per quanto riguarda, invece, le discariche il problema sta nella scorretta applicazione della direttiva del 1999: entro il 16 luglio 2001 dovevano essere definite tutte le discariche mentre in Italia questa direttiva è stata recepita solo il 27 marzo 2003 facendo in modo che, quelle discariche che hanno ottenuto le autorizzazioni in questo intervallo di date, non sono state obbligate a rispettare le norme Ue. Per queste discariche, comunque, la scadenza per adeguarsi alla normativa è fissata per il luglio 2009.
Da sottolineare, infine, come la Commissione Europea ha deciso di portare avanti altri due procedimenti relativi ad altrettante infrazioni inviando due pareri motivati, passo che precede il deferimento alla Corte Ue, uno legato al mancato rispetto di una sentenza della Corte di Giustizia europea del novembre 2004 riguardante delle discariche esistenti in prossimità di Manfredonia presso l'ex sito Enichem e l'altro legato al mancato rispetto della procedura di Impatto di Valutazione Ambientale (VIA) per due tratti stradali a scorrimento veloce a nord di Milano


A cura di Paola Bivona
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