EMPASSE LEGISLATIVO

Il 1° luglio è scaduta la proroga al capo V° del dpr 380 del 2001 (Testo unico dell’edilizia) e viene, di conseguenza, chiesto, dalla CNA al Ministro per lo...

04/07/2006
Il 1° luglio è scaduta la proroga al capo V° del dpr 380 del 2001 (Testo unico dell’edilizia) e viene, di conseguenza, chiesto, dalla CNA al Ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani, il rinvio del Testo unico dell'edilizia per far sì che ci sia la possibilità di affrontare i problemi del comparto nel pacchetto energia.
Secondo Franco Bianchi, presidente dell'Unione CNA installatori e impianti, dato che negli anni precedenti non si è fatto nulla per esercitare la delega che era prevista del decreto Marzano in tema di riassetto organico delle norme impiantistiche, la preoccupazione adesso sta anche nella delega che il ministro Bersani si aprresta ad esercitare in tema di riassetto del mercato dell’energia, essendo stato promulgato ad ottobre 2005 il decreto 192 sull’efficienza energetica, la cui parziale adozione ha creato problemi.

Il disegno di legge, inoltre, secondo gli impiantisti, è una dichiarazione del fatto che qualcosa è da fare nel settore dell'approvvigionamento energetico, settore dove ultimamente non si è saputo coniugare liberalizzazione, privatizzazione e interessi dei consumatori.
Il presidente Bianchi si auspica, quindi, una nuova proroga al capo V° del Testo unico in edilizia, proroga abbastanza lunga da consentire di ricostruire la tela legislativa che appare molto sfilacciata, rivedendo la normativa esistente.
Fa eco al presidente Bianchi, il responsabile nazionale dell’Unione CNA installazione e impianti, Renzo Sangiorgi, che manifesta la paura che da un monopolio pubblico si passi ad un monopolio privato di servizi essenziali quali la distribuzione dell'energia.
Positiva, infatti, è la parte del decreto dove si prevede di arrivare ad una netta separazione societaria e decisionale tra chi distribuisce e chi vende energia in modo da meglio garantire i consumatori sia sul versante dei servizi che su quello dei costi.

A questo proposito si deve, quindi, secondo Sangiorgi, concretizzare la volontà del parlamento che, nel luglio 2004, decretò l’incompatibilità tra attività di distribuzione e vendita di energia ed il cosiddetto post contatore.
Altra nota positiva, aggiunge Sangiorgi, contenuta nelle nuove norme è la volontà di ottimizzare il sistema di promozione delle energie rinnovabili: sarebbe auspicabile, infatti, trasformare in un sistema organico di incentivi che faccia da riferimento per quelle aziende che decidono di produrre apparecchi e componenti e per quelle che si occupano di installazione.

La stop dato dall’ex ministro Scajola, inoltre, con i due decreti sul conto energia (luglio 2005 e febbraio 2006), non hanno favorito il decollo di questo mercato, in quanto mancano le regole di riferimento per quegli imprenditori che decidono di investire in questo settore; è preoccupante, invece, la destinazione delle risorse che vengono versate (tariffa A3 dell’energia elettrica) per incentivare il settore dell’energie rinnovabili ad altre iniziative legate, ad esempio, alla produzione di energia dall’incenerimento di rifiuti, assimilati impropriamente, alle biomasse.
Anche in questo caso, quindi, serve una maggiore attenzione da parte del governo in quanto bisognerebbe affidare alle parti sociali, imprese comprese, il compito di confrontarsi e dialogare sul piano politico e di rappresentanza anziché affidare questo ruolo solo all’Autorità dell’energia elettrica e del gas. Infine, gli impiantisti, sono positivamente impressionati dalla volontà di giungere ad una correlazione tra le diverse norme esistenti, ovvero con il provvedimento sul risparmio energetico (dlgs 192/05) e con quelli sulla sicurezza degli impianti: secondo Sangiorgi, è importante dare un ordine a questo quadro legislativo composito che, negli ultimi anni ha ricevuto parecchie incursioni, senza però cancellare importanti norme come quelle sulla sicurezza degli impianti sia per la sicurezza degli impianti vera e propria che per il riconoscimento dell’abilitazione delle imprese.


A cura di Paola Bivona
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