FUMATA BIANCA AL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Fumata bianca per le modifiche al Codice dei contratti nella seduta del Consiglio dei Ministri di ieri 25 gennaio. L’esecutivo su proposta del Ministro dell...

26/01/2007
Fumata bianca per le modifiche al Codice dei contratti nella seduta del Consiglio dei Ministri di ieri 25 gennaio.
L’esecutivo su proposta del Ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, e del Ministro per le politiche europee, Bonino sono stati approvati:
  • un decreto legislativo, sul quale sono stati acquisiti i pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari, che garantisce il pieno rispetto del dettato del recente Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, apportando alcune necessarie modifiche che rideterminano l’efficacia temporale di istituti nuovi (lasciando inalterato quanto previsto come obbligatorio dagli indirizzi comunitari) e apportano correzioni formali in funzione di una maggiore razionalizzazione della normativa, sia in termini di costi sia di semplificazione delle procedure;
  • uno schema di decreto legislativo, sul quale verranno acquisiti i pareri prescritti, che contiene ulteriori norme modificative e correttive del medesimo Codice dei contratti pubblici (in materia di procedura negoziata con e senza bando, accordi quadro, misure per rafforzare la vigilanza in materia di contratti pubblici), finalizzate ad accrescere la trasparenza, a snellire le procedure, a garantire una maggiore aderenza al dettato comunitario.
Nella stessa seduta di ieri, 25 gennaio, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture, Di Pietro ha approvato un regolamento che, recependo i suggerimenti dell’Antitrust, apporta limitate modifiche alle norme regolamentari sul sistema di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici, al fine di ampliare gli ambiti della concorrenza nel settore della costruzione di barriere di sicurezza stradale. Sul regolamento è stato, preventivamente, acquisito il parere della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari.

Tutto come avevamo previsto, quindi, e, saltata (dopo le audizioni del Ministro di Pietro alle competenti Commissioni di camera e Senato) la possibilità di inserire nel primo decreto correttivo le ulteriori modifiche predisposte dal Ministro stesso con un ulteriore decreto correttivo, il Governo ha scelto la strada più ovvia e rispettosa delle norme e cioè quella di approvare definitivamente il decreto legislativo relativo al primo correttivo in cui sono state inserite anche le proroghe degli istituti a suo tempo sospesi sino al 3 gennaio, con on l’art. 1-octies della legge n. 228/2006, che modifica il Decreto legislativo n. 163/2006 e precisamente quelli relativi:
  • all’appalto integrato nei settori ordinari (art. 53, commi 2 e 3);
  • al dialogo competitivo (art. 58);
  • al divieto di subappalto per l’impresa ausiliaria in caso di avvalimento (art. 49);
  • all’accordo quadro nei settori ordinari (art. 59);
  • all’ampliamento della trattativa privata ( artt. 56 e 57);
  • alle centrali di committenza (art. 33);
  • all’abrogazione del criterio per l’aggiudicazione dei contratti relativo alla maggiore entità di lavori e servizi che il general contractor si impegna a subaffidare a terzi (art. 177, comma 4, lettera f),
già passato al vaglio della Conferenza Stato-Regioni, del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni Parlamentari e di predisporre un altro schema di decreto legislativo contenente le ulteriori modifiche che prima di essere approvato in via definitiva dovrà, così come previsto dal comma 3 dell’articolo 25 della legge n. 62/2005, subire lo stesso iter con il quale è stato approvato il D.Lgs. n. 163/2006 recante il Codice dei contratti ed il successivo D.Lgs. recante il primo decreto correttivo approvato in via definitiva ieri dall’Esecutivo.

A cura di Paolo Oreto
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