INVIO ONLINE DEI CERTIFICATI DI ESECUZIONE

Sulla base del combinato disposto degli articoli 22, commi 7 e 8, del D.P.R. 25 gennaio 2000, n.34 e 40, comma 3 e del decreto legislativo 12 aprile 2006, ...

07/03/2007
Sulla base del combinato disposto degli articoli 22, commi 7 e 8, del D.P.R. 25 gennaio 2000, n.34 e 40, comma 3 e del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163, le stazioni appaltanti sono tenute a redigere i certificati di esecuzione lavori secondo lo schema di cui all’allegato D al D.P.R. 34/2000 ed a trasmetterli, in copia, all’Osservatorio e le Società Organismi di Attestazione devono acquisire tali certificati, per la verifica della sussistenza dei requisiti tecnico - organizzativi delle imprese richiedenti la qualificazione, unicamente dall’Osservatorio.
Le disposizioni richiamate, in verità, non prescrivono il mezzo con cui le stazioni appaltanti sono tenute a far pervenire all’Autorità i certificati ma il Presidente dell’Autorità con un comunicato del 6 luglio 2006 aveva ritenuto necessario acquisire telematicamente i dati contenuti nei Certificati in modo da permetterne la consultazione in tempo reale da parte delle Società Organismo di Attestazione e parimenti per fornire utili e tempestivi elementi per l’attività di monitoraggio e studio dell’Osservatorio e per quella istruttoria del Servizio Ispettivo dell’Autorità stessa; nel comunicato erano, poi, precisare le procedure per la trasmissione telematica.

Al Comunicato del Presidente dell’Autorità del 6 luglio dell’anno scorso ha fatto seguito il Comunicato, sempre del Presidente dell’Autorità, del 18 ottobre 2006 recante: “Comunicazioni relative alle modalità di trasmissione dei certificati di esecuzione dei lavori” ma, in verità, dal mese di luglio ad oggi soltanto un numero esiguo di stazioni appaltanti ha utilizzato la procedura telematica preferendo trasmettere i certificati in maniera tradizionale. A fronte della trasmissione di circa 40 mila certificazioni l’anno soltanto un esiguo numero viene inviato in via telematica e nei mesi dall’attivazione del servizio ad oggi i certificati trasmessi telepaticamente sono stati circa 6.000, con un trend, in verità positivo che va dai 7 certificati del mese di luglio 2006 ai 1734 del mese di dicembre 2006.

Anche se la legge non obbliga le stazioni appaltanti alla trasmissione telematica, l’Autorità preferisce tale sistema ed il presidente dell’Autorità, Alfonso Rossi Brigante spiega “Quando abbiamo scritto alle stazioni appaltanti di rinviarci elettronicamente il certificato spedito in forma cartacea, in alcuni casi ci è stato risposto che non vi era alcuna intenzione di adeguarsi a queste indicazioni. Questo perché il Codice consente di fatto tutte e due le forme. Ma per noi è fondamentale riuscire a gestire in forma elettronica questa valanga di documenti; si tratta all’incirca di 40mila certificati l’anno”.

Dobbiamo, peraltro, precisare che con il sistema dell’invio tradizionale si trovano in difficoltà le Soa, che in molti casi non hanno reperito nella banca dati dell’Osservatorio il certificato corrispondente a quello cartaceo presentato dalle imprese e sotto la pressione delle imprese e per non bloccare le certificazioni, hanno continuato ad accettare il certificato presentato dalle imprese stesse.
In parecchi casi si è trattato di certificazioni false segnalate al servizio ispettivo.
E a tal proposito il Presidente Brigante ha precisato che “Da agosto 2004 a oggi, da quando cioè si è insediato il nuovo Consiglio abbiamo svolto una serie di controlli a campione che ci hanno portato a revocare 311 attestati Soa, la maggior parte per contraffazione dei certificati lavori”.

A cura di Paolo Oreto
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