A FINE MARZO IL FUTURO

L’assemblea straordinaria dei presidenti degli ordini locali, nella seduta del prossimo 31 marzo 2007 avrà un compito in primis: decidere sul futuro del Cons...

08/03/2007
L’assemblea straordinaria dei presidenti degli ordini locali, nella seduta del prossimo 31 marzo 2007 avrà un compito in primis: decidere sul futuro del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
Saranno chiamati a decidere, una volta e per tutte, se procedere a nuove elezioni o se, invece, dare fiducia a Ferdinando Luminoso, tornato alla presidenza del Consiglio Nazionale nei giorni scorsi.

Il neo presidente ha deciso, così, di convocare quest’assemblea straordinaria dei presidenti degli ordini locali per fare luce, una volta e per tutte, sulla vicenda “Consiglio” che da oltre un anno e mezzo grava su questa categoria.
Ferdinando Luminoso, sulla sua permanenza alla carica di presidente afferma: “non è mia intenzione restare al vertice di una categoria che non mi vuole. Se per i presidenti è fondamentale andare a nuove elezioni nazionali io mi assumerò la responsabilità di una tale richiesta. Diversamente continuerò a guidare il Cni in continuità con le azioni già promosse dalla consiliatura uscente”.

Per quanto riguarda la linea d’azione della nuova presidenza, se dovesse restare così per come è oggi, Ferdinando Luminoso ha la volontà assoluta di promuovere un documento programmatico sulle strategie future.
“La nostra posizione vuole essere di avanguardia rispetto agli altri ordini. Con particolare attenzione a due punti focali: la riforma delle professioni e la liberalizzazione delle tariffe. Sul primo punto, siamo convinti che il disegno di legge redatto da Mastella contenga degli elementi positivi. Per fare un esempio, ci interessa approfondire la questione dell’accorpamento degli ordini. Deve essere chiaro, in sostanza, che la nostra linea non sarà di rifiuto categorico come quella di molte altre categorie.
Per quanto riguarda, invece, il nodo delle tariffe, siamo del parere che il mercato non sia ancora pronto per consentire la liberalizzazione dei compensi sulle prestazioni dei lavori pubblici. Ci sono ancora troppe anomalie da risolvere”.

Ricordiamo, infine, l’iter di questa vicenda.
15.09.2005. Elezioni dell’Ordine degli Ingegneri di Roma. Il precedente consiglio si era insediato il 1° febbraio 2004 e sarebbe dovuto rimanere in carica fino al 31 gennaio 2006. Conseguentemente le elezioni del settembre 2005 non avrebbero dovuto avere luogo.
Primo ricorso alle elezioni del 15.09.2005. Viene avanzata la richiesta di annullamento delle elezioni da parte di alcuni candidati non eletti al Consiglio.
Secondo ricorso alle elezioni del 15.09.2005. Alcuni candidati non eletti al consiglio nazionale chiedono al Tar l’annullamento del voto di Roma. Nelle more il ministero della giustizia procedeva all’analisi dei voti comprendendo anche le preferenze del consiglio di Roma.
Aprile 2005. Il ministero della giustizia, analizzando i voti espressi, proclama con riserva il nuovo consiglio, con a capo Ferdinando Luminoso in sostituzione di Sergio Polese. La riserva era riferita ai ricorsi che erano ancora in stato di pendenza.
Agosto 2005. Il Tar del Lazio dichiara che prima del 1° febbraio 2006, per effetto delle precedenti elezioni, non poteva insediarsi alcun nuovo direttivo a Roma. Il consiglio nazionale degli ingegneri, per effetto di tale voto, risulta così illegittimo.

Nell’attesa, un’altalenante cambio della guardia ha contrapposto per mesi Ferdinando Luminoso a Sergio Polese.
8 febbraio 2007. Viene dichiarata valida ed efficace la proclamazione degli eletti a componente il Consiglio Nazionale dell’ordine degli ingegneri, avvenuta con decreto il 6 aprile 2006, facendo salvo ogni successivo provvedimento della componente autorità giurisdizionale.

A cura di Paola Oreto
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