TRASLOCO NELLA TORRE DI RENZO PIANO

La redazione del New York Times ha traslocato in blocco dalla storica sede neo-gotica alle spalle di Times Square, la piazza a cui il quotidiano ha dato il n...

14/06/2007
La redazione del New York Times ha traslocato in blocco dalla storica sede neo-gotica alle spalle di Times Square, la piazza a cui il quotidiano ha dato il nome, nel nuovo grattacielo futuristico disegnato da Renzo Piano. L’edificio, situato sull’Ottava Avenue, è alto 52 piani (più del Chrysler), ed è a pochi isolati dal vecchio quartier generale al 229 della 43esima Strada West. Il trasloco ai piani bassi della torre di Piano ha tuttavia il senso di un viaggio alla Giulio Verne verso il giornale del futuro. Il confronto tra le due sedi è paradigmatico del cambiamento: il vecchio edificio era un palazzo industriale che un tempo tremava quando nel cuore della notte partivano le rotative.

Il grattacielo di Piano, sulla Ottava Avenue all’angolo con la Quarantunesima Strada, è l’incarnazione ariosa e trasparente dell’era del giornale post-gutemberghiano decantato da Arthur Sulzberger Jr., l’editore, che un anno fa aveva pronosticato nello spazio di un lustro la “fine della stampa”. Simbolico della metamorfosi è la sorte della “Morgue” o “Obitorio”, l'immenso archivio cartaceo del quotidiano di proprietà della famiglia Sulzberger.

Milioni di ritagli, affascinanti fotografie (gli articoli scritti a macchina sull’assassinio del presidente John F. Kennedy, il cantante Pete Seeger a due anni, la foto di fidanzamento della fotografa Diane Arbus) cambieranno casa per spostarsi nelle cantine di un palazzo limitrofo - non più all’interno della sede del giornale - perché ai reporter dell’era del Web, francamente, non servono più di tanto. Il trasloco richiederà invece un cambiamento nel Dna della testata: grazie al nuovo assetto consentito nella newsroom di Piano, il prodotto del New York Times non sarà più solo un giornale di carta, ma una catena di notizie prodotte in mille forme diverse per diverse piattaforme contemporaneamente dai reporter del settore cartaceo seduti accanto ai guru di Internet.

Fonte: www.demaiore.it

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