COMUNICATO STAMPA DEL MINISTRO ANTONIO DI PIETRO

Nuove regole per gli appalti a tutela della sicurezza e del lavoro. I piani di sicurezza nei cantieri dovranno essere sottoposti a verifica obbligatoria, pri...

24/12/2007
Nuove regole per gli appalti a tutela della sicurezza e del lavoro. I piani di sicurezza nei cantieri dovranno essere sottoposti a verifica obbligatoria, prima di ogni gara, da parte di strutture tecniche accreditate. Giro di vite sul lavoro irregolare, quello più esposto agli incidenti: il documento unico di regolarità contributiva dovrà essere prodotto in tutte le fasi dell’appalto: dalla qualificazione alla aggiudicazione, dalla firma del contratto fino al collaudo. Chi non è in regola non partecipa alle gare e può subire la risoluzione del contratto. Le casse edili, inoltre, verificheranno se il numero dei lavoratori regolari dichiarati nei cantieri è congruo: in caso contrario (e dunque in caso di sovrautilizzo della forza lavoro o impiego di irregolari) la stazione appaltante può risolvere il contratto d’appalto. Nel caso di inadempienze contributive e retributive dell’impresa, infine, ogni stazione appaltante provvede a versare contributi e stipendi ai lavoratori, rivalendosi sulle somme spettanti all’appaltatore.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il nuovo regolamento sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Il Ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro lo considera un risultato dal valore storico: “è il primo testo, dall’Unità d’Italia ad oggi che contiene tutte le disposizioni regolamentari relative a lavori, forniture e servizi: d’ora in avanti, per gli appalti , si farà riferimento unicamente al Codice dei contratti ed al Regolamento che ne detta le procedure esecutive”.
Oltre alla tutela del lavoro, gli altri obiettivi del Regolamento sono la legalità, la prevenzione contro l’infiltrazione criminale negli appalti, la diminuzione del paralizzante contenzioso e l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche per garantire velocità, semplificazione e trasparenza.

Di Pietro ha voluto maggiori controlli sul sistema di qualificazione, per evitare che al mercato delle opere pubbliche partecipino imprese “a rischio”, che in passato hanno falsificato i propri requisiti per accreditarsi come capaci di eseguire anche grandi lavori. Il Regolamento contiene una stretta sia sugli organismi che attestano e accreditano le imprese (le SOA) sia sugli operatori: sono previste sanzioni pecuniarie graduali e consistenti per i comportamenti irregolari, fino alla revoca delle autorizzazioni e delle attestazioni e all’esclusione dal mercato.
“Finora - prosegue Di Pietro - imprese legate alla criminalità hanno spesso avuto buon gioco negli appalti grazie alla compiacenza di alcuni organismi di attestazione che hanno operato in modo disinvolto: grazie al Codice e al Regolamento, gli organi di vigilanza hanno gli strumenti normativi per evitare ciò che è successo in passato. Il mercato delle opere pubbliche deve vedere protagoniste imprese solide, responsabili e pulite”. E poiché anche l’aggiudicazione delle gare con ribassi impossibili stimola spesso irregolarità e contenzioso, il Regolamento contiene sia l’obbligo di “verifica” dei prezzi a base di gara, da sottoporre ad aggiornamento obbligatorio, sia meccanismi di selezione delle offerte che non favoriscono ribassi spropositati ed insostenibili.

L’altro grande problema che paralizza i lavori e moltiplica la spesa pubblica è quello del contenzioso per il quale l’Italia detiene un triste primato a livello comunitario.
La maggior parte del contenzioso è legata al progetto delle opere, la cui presunta inadeguatezza porta le imprese a produrre riserve e ricorsi. “Per evitare tutto questo- spiega Di Pietro- abbiamo inserito nel Regolamento la verifica obbligatoria dei progetti da porre a base di gara da parte di strutture interne o esterne all’amministrazione ma sempre accreditate che, se sbagliano, pagano”.

Grazie al Codice degli appalti ed al regolamento attuativo, fanno ingresso anche in Italia le procedure telematiche negli affidamenti, che consentono di partecipare alla gara davanti ad un computer. Il Regolamento disciplina le modalità di svolgimento dell’asta elettronica, con una serie di norme, frutto del confronto con i massimi operatori economici comunitari di settore, che consentono di evitare la gara “statica” (con una sola offerta da parte di ogni operatore) e aprono il campo ad una gara “dinamica”, con un meccanismo di continui rilanci che dovrebbe favorire grandi risparmi per le amministrazioni. Il regolamento introduce una tecnica innovativa che consente di “vivacizzare” costantemente la gara evitando che gli operatori economici propongano i rilanci concentrandosi tutti a ridosso della scadenza del termine ultimo.

Tra i nuovi istituti che entrano nel mercato delle opere pubbliche in Italia, di cui il Regolamento definisce la fase esecutiva, va ricordato il “dialogo competitivo”, una procedura utilizzabile nelle opere particolarmente complesse, che consente alla stazione appaltante di acquisire il “know how” di imprese specializzate attraverso un confronto articolato e trasparente, che si conclude con la definizione della migliore soluzione da porre a base di gara. Il Regolamento prevede che vinca la gara l’impresa che produce il miglior progetto preliminare . Essa fornirà i successivi livelli progettuali e provvederà all’esecuzione dell’opera.

Per venire incontro alle richieste delle piccole e medie imprese di costruzioni ed evitare la rincorsa ai ribassi impossibili nei momenti di oscillazione verso il basso del mercato, è stato ridimensionato il requisito della cifra d’affari in lavori, troppo dipendente dalle oscillazioni del mercato, per valorizzare anche altri requisiti di affidabilità degli operatori economici come il patrimonio netto, il personale, le attrezzature. “Si tratta di misure- spiega Di Pietro- che daranno respiro soprattutto alle imprese più affidabili, altrimenti in balia della rincorsa a ribassi impossibili”. Maggiore flessibilità anche per i requisiti di qualificazione dei progettisti, che tra l’altro potranno utilizzare anche i servizi di ingegneria svolti per privati, certificati dai competenti ordini professionali. Agevolazioni anche per i consorzi, che usufruiranno di agevolazioni tariffarie per la qualificazione.

Tra le innovazioni più significative una è legata particolarmente alle preoccupazioni “ambientali”: per promuovere la divulgazione e la diffusione delle tecnologie non invasive che consentono di operare nel sottosuolo senza alcuna, o con una ridotta, operazione di scavo in trincea è stata predisposta l’istituzione di una nuova categoria specialistica che concerne gli interventi a basso impatto ambientale. Si tratta di tecnologie che evitano, per esempio, di “sventrare” il manto stradale delle città, salvaguardando la scorrevolezza del traffico e limitando l’impatto acustico degli interventi .

Il regolamento disciplina anche il tanto atteso “performance bond”, la garanzia globale di esecuzione, obbligatoria per le opere di maggiore importo. “La garanzia globale- conclude Di Pietro- è un sistema inteso ad associare alla semplice garanzia fìdejussoria di buon adempimento una più vasta “garanzia di fare”. E’ un sistema non presente finora in l'Italia, ma di uso frequente negli Stati Uniti ed in altri Stati, che dovrebbe favorire una essenziale funzione di selezione qualitativa delle imprese, ai fini dell'accesso alle gare. La garanzia globale dovrebbe consentire di conseguire, in caso di inadempienza grave delle imprese esecutrici, non già il semplice risarcimento monetario, ma la stessa realizzazione sollecita dell'opera attraverso “sostituti” precedentemente individuati ed in possesso dei requisiti.
Tra le maggiori novità, infine, l’introduzione della finanza di progetto in adattamento della disciplina per i lavori, che consentirà agli operatori privati di proporre all’amministrazione progetti per servizi in grado di autofinanziarsi, di interesse pubblico ma a costo zero per l’amministrazione.

Fonte: www.infrastrutture.gov.it
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