RINNOVABILI ED EFFICIENZA ENERGETICA MATURE PER I MERCATI, DAL NUCLEARE SOLO INCERTEZZE

Si è tenuto ieri mattina il workshop Rinnovabili e nucleare: due percorsi paralleli, organizzato da ISES ITALIA nelle sale di Palazzo Ferrajoli a Roma, al qu...

01/07/2008
Si è tenuto ieri mattina il workshop Rinnovabili e nucleare: due percorsi paralleli, organizzato da ISES ITALIA nelle sale di Palazzo Ferrajoli a Roma, al quale hanno preso parte esponenti di imprese o di associazioni di imprese, impegnate nello sviluppo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e da nucleare.

Come ha tenuto a precisare il Presidente di ISES ITALIA Vincenzo Naso, il confronto scaturito dal workshop ha voluto privilegiare un approccio tecnico e scientifico, con dati, studi e risultati di prima mano, solo indirettamente si è toccato l’aspetto politico e sociale nell’ottica di una logica costruttiva.

Nella sua relazione introduttiva il Vice Presidente di ISES ITALIA G.B. Zorzoli, ha messo in evidenza che in un’economia di mercato il nucleare, oltre a richiedere il consenso della popolazione, deve reggersi in piedi senza alcun contributo da parte dello Stato. Così ha chiesto alle aziende presenti (ENEL e Edison S.p.A.) se i costi da loro dichiarati includono anche i costi indiretti del nucleare. Zorzoli ha anche approfondito gli aspetti tecnologici, finanziari, autorizzativi degli impianti nucleari di terza generazione. L’analisi, da lui stesso definita ottimistica, non lascia speranze di avere 1 kWh prodotto da nuove centrali nucleari, anche se si vincessero le fortissime resistenze delle popolazioni, prima di 13 –14 anni, ossia non in tempo per gli obiettivi del 2020. Ha anche sottolineato che lo sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili, e dell’Efficienza Energetica, deve portare al più presto alla loro competitività.

L’interazione tra rinnovabili e nucleare può contribuire a soddisfare il fabbisogno energetico nazionale di energia: questa la posizione di Maurizio Cumo, docente dell’Università La Sapienza di Roma, il quale ritiene che nucleare e Fonti Energetiche Rinnovabili non solo non siano in competizione, ma possano contribuire alla crescita energetica del Paese. Anche il problema dei tempi e dei costi per Cumo è superabile: “Per quanto riguarda tempi non sono pessimista come il Vice Presidente Zorzoli. C’è sì il problema dell’istruttoria, troppo lunga, così come quello dell’accettazione sociale da parte della popolazione. Ma se riusciamo a mantenere bassi i costi, credo che rinnovabili e nucleare possano interagire”.

La complessità delle tecnologie pulite ha fatto sì che il loro sviluppo non abbia avuto l’exploit atteso. Secondo il Direttore del Dipartimento Tecnologie per l’Energia, le Fonti Rinnovabili e il Risparmio Energetico, Giorgio Palazzi, c’è bisogno di definire strutture adeguate che supportino le energie rinnovabili, visto che quelle di cui tuttora disponiamo necessitano ancora di anni per raggiungere un giusto grado di efficienza. “Maggiore responsabilità da parte delle Regioni – ha dichiarato Palazzi – e maggiore coraggio da parte delle imprese italiane potrebbero aumentare la competitività nazionale e far sì che le tecnologie energetiche rinnovabili raggiungano costi minori di quelli attuali”.

È seguita poi la Tavola Rotonda “Rinnovabili e nucleare: due scelte a confronto. Possibili scenari energetici”, che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti interessati al futuro energetico nazionale, sia sul fronte rinnovabile che su quello nucleare. C’è un problema di governance, secondo Mauro Basili (ENEA), che va superato attraverso un ragionamento approfondito che ridisegni la roadmap del nucleare e la sua relativa policy. E altrettanto venga fatto per le rinnovabili. Secondo Basili, l’utilizzo delle tecnologie rinnovabili va reso pervasivo, soprattutto nelle città, dove sarebbe auspicabile una riorganizzazione urbanistica che contempli un’integrazione ottimale del fotovoltaico negli edifici. Per il nucleare, si chiedono indicazioni chiare, e solo con la definizione di uno scenario politico chiaro si può sperare che le imprese riprendano la sfida del nucleare. Vittorio Vagliasindi (ENEL) invece, controbatte alle dichiarazioni di Palazzi, secondo il quale ENEL è un po’ troppo timida sulle rinnovabili, rispondendo che l’azienda non ha vincoli di investimento sulle Fonti Energetiche Rinnovabili, ma deve comunque fare i conti con vincoli esterni, quali ad esempio gli iter autorizzativi o le moratorie sull’eolico. Secondo Vagliasindi, l’impegno sulle rinnovabili non esclude però la necessità di produrre energia elettrica da nucleare e carbone e assicura che l’ENEL non intende avvalersi di aiuti pubblici in materia.

Un mix produttivo, dunque, potrebbe essere una soluzione? Forse sì, per Paolo Quaini (Edison S.p.A.), che critica l’incapacità delle rinnovabili di sostituire gli impianti a gas nel breve periodo, anche se ribadisce che ancora sul nucleare non abbiamo risposte certe, pur affermando che dei relativi oneri Edison S.p.A. è disponibile a farsi totalmente carico, senza supporti finanziari pubblici se e solo se le condizioni politiche mostreranno scenari chiari e non conflittuali.

Gianni Silvestrini (Kyoto Club), ha sottolineato che l’efficienza energetica è la risposta prioritaria ai nostri problemi energetici e ambientali. Viceversa il nucleare, che solo con la quarta generazione potrebbe dare risposte ai problemi tuttora irrisolti, dovrà fare i conti con tecnologie delle rinnovabili, soprattutto il fotovoltaico, che saranno largamente competitivi, quando, tra 20 anni o più, un eventuale successo delle ricerche da condurre sul nucleare le porterà sul mercato.

Considerare gli oneri per il mancato raggiungimento degli obiettivi, assunti non solo in termini di produzione, ma anche in termini di consumi, è prioritario. Questa l’idea di Simone Togni (ANEV), il quale si auspica non tanto il raggiungimento di un piano energetico regionale, quanto il raggiungimento di regole condivise. “Le semplificazioni autorizzative – ha dichiarato Togni – devono essere contemplate soprattutto per le fonti diverse da quelle fossili o dal nucleare”.

Ha chiuso i lavori Vincenzo Naso, Presidente di ISES ITALIA, che ha osservato come la formula scelta da ISES ITALIA di mettere attorno ad un tavolo chi opera nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica assieme a chi mostra interesse per le applicazioni elettronucleari ha funzionato. Esso ha mostrato la maturità delle rinnovabili e dell’efficienza che possono contribuire già oggi in modo decisivo al raggiungimento degli obiettivi europei del 2020. Incertezze e impraticabilità, tecnologica e sociale, caratterizzano invece il nucleare in Italia: gli stessi grandi Gruppi condizionano ogni loro impegno alle definizioni di condizioni politiche e sociali certe e definite, che oggi non appaiono imminenti e mature.

Fonte: ISES Italia
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