ADEGUAMENTO DEI PREZZI DEI LAVORI PUBBLICI E RISOLUZIONE DEL PROBLEMA DEI RITARDI NEI PAGAMENTI DELLE AMMINISTRAZIONI

Un impegno urgente del Governo per evitare che si blocchino i lavori pubblici, intervenendo sul cosiddetto caro-materiali da costruzione e sui ritardi con i ...

03/10/2008
Un impegno urgente del Governo per evitare che si blocchino i lavori pubblici, intervenendo sul cosiddetto caro-materiali da costruzione e sui ritardi con i quali le amministrazioni pagano i progettisti. È quanto richiesto dal Presidente dell'OICE, Braccio Oddi Baglioni, che ha partecipato, con ANCE (Paolo Buzzetti), AGI (Mario Lupo), Confindustria (Cesare Trevisani) e ANCPL - Legacoop (Franco Buzzi) ad una Conferenza stampa tenutasi presso la sede dell'Associazione dei costruttori, nel corso della quale sono stati affrontati i temi legati alla crisi del settore dovuta anche agli aumenti dei materiali da costruzione, ai ritardi nei pagamenti e al taglio delle risorse pubbliche.

In particolare Oddi Baglioni, portando il contributo delle società di ingegneria, "sentinelle" dell'andamento dei contratti in corso di esecuzione quando operano nella funzione di direzione dei lavori, ha sottolineato che "è ormai evidente che si è a un passo dal blocco dei lavori in corso perché le imprese non reggono più gli aumenti registrati da alcuni materiali nel corso di quest'ultimo anno. Il problema è serio e riguarda anche le nostre imprese di general contracting, perché si stanno per fermare molti lavori e i nuovi non partono; si tratta di una situazione che ci preoccupa molto e che richiede un rapido intervento del Governo con il quale ci stiamo confrontando, insieme agli amici dell'ANCE, dell'AGI, di ANCPL e Confindustria, perché mette in crisi tutto il settore e a noi interessa che, invece, vi siano le condizioni per un funzionamento corretto di ogni fase, da quella progettuale a quella esecutiva".

Ma Oddi Baglioni ha anche posto l'accento sul problema dei pagamenti da parte delle stazioni appaltanti: "la situazione è tale che le nostre società non riescono a scontare in banca le fatture perché non sanno quando verranno pagate; finiscono per ricevere i corrispettivi anche dopo due anni, dopo l'approvazione dei progetti; in alcuni casi addirittura al primo SAL (stato avanzamento lavori) pagato all'impresa e questo non è tollerabile. Chiediamo un intervento al Governo che dia certezza: se sono 30 giorni siano 30 giorni, se no 120 ma con puntualità; non si può continuare nell'incertezza con i progettisti che finanziano le amministrazioni".

Fonte: OICE
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