IMPORTANTI INDICAZIONI PER I PROFESSIONISTI

È disponibile la nuova circolare n.1/2008 “Istruzione sull’attività di verifica” della Guardia di Finanza, contenenti le nuove indicazioni per la lotta all’e...

10/03/2009
È disponibile la nuova circolare n.1/2008 “Istruzione sull’attività di verifica” della Guardia di Finanza, contenenti le nuove indicazioni per la lotta all’evasione fiscale. La circolare, organizzata in IV volumi fornisce un’ampia descrizione dell’attività ispettiva e costituisce, come si legge nel comunicato diramato dalla Guardia di Finanza “ uno strumento di lavoro il più possibile completo ed aggiornato, realizzato con l’intento di innovare le metodologie ispettive utilizzate dai finanzieri per l’esecuzione delle verifiche e dei controlli in materia di imposte sui redditi, di imposta regionale sulle attività produttive, di imposta sul valore aggiunto ed altre imposte indirette ”. Per semplificare la conoscenza delle nuove disposizioni, la circolare è interamente e gratuitamente scaricabile dal sito della GdF.
Ecco in breve il contenuto dei quattro volumi:
  • Volume I: organizzato in tre parti (Disposizioni generali in materia di controllo; Poteri ispettivi in materia fiscale, Preparazione, avvio, esecuzione e conclusione delle verifiche e dei controlli)
  • Volume II: Metodologie di controllo
  • Volume III: organizzato in tre parti (Le indagini finanziarie, Fiscalità internazionale e metodologie di controllo, Rapporti tra funzioni di polizia tributaria e funzioni di polizia giudiziaria)
  • Volume IV: Contiene la parte documentale e nello specifico: Linee guida per il riscontro analitico-normativo di singole componenti e di specifici aspetti del reddito d’impresa, Percorsi ispettivi e Modulistica e documentazione di supporto.
La sezione documentale contiene al suo interno undici check list nelle quali si specificano i percorsi ispettivi e si individuano le modalità seguite. In riferimento ai professionisti si legge nella circolare che “ in linea generale, il reddito dichiarato non dovrebbe mai collocarsi, quanto meno in modo significativo e ricorrente, al di sotto di un dato figurativo, costituito dalla somma dei proventi ottenibili da un impiego alternativo del capitale investito nell’attività professionale (arredi, attrezzature, ecc), del fitto figurativo dei locali ove viene svolta l’attività, qualora siano di proprietà, della retribuzione conseguibile da un’attività di lavoro dipendente nello stesso settore”. Si osserva come tali indicazioni devono inoltre essere supportati da altri elementi probatori.

A cura di Nicoletta Trapani
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