PIANO CASA: l’1 LUGLIO ENTRANO IN VIGORE LE NORME TECNICHE

Mentre molte regioni sono all’opera per definire entro la fine di giugno, in riferimento all’accordo sottoscritto con il Governo il 31 marzo scorso, leggi ch...

16/04/2009
Mentre molte regioni sono all’opera per definire entro la fine di giugno, in riferimento all’accordo sottoscritto con il Governo il 31 marzo scorso, leggi che, ispirandosi agli obiettivi dell’accordo stesso ma che, comunque, non possono riferirsi ad edifici abusivi o nei centri storici o in aree di inedificabilità assoluta il Governo, nel preconsiglio di ieri, ha esaminato il nuovo testo del decreto legge relativo al Piano Casa con l’obiettivo precipuo di semplificare alcune procedure di competenza esclusiva della Stato, al fine di rendere più rapida ed efficace l’azione amministrativa di disciplina dell’attività edilizia.
Nel nuovo testo del decreto legge, come abbiamo avuto modo di preannunciare ieri, e precisamente nell’articolo 2 dello stesso, viene anticipata dal 30 giugno 2010 al 30 giugno 2009 l’ultima proroga per le norme tecniche di cui al D.M. 14/1/2008 che entreranno in vigore, quindi, l’1 luglio 2009.
Sempre nello stesso articolo 2 viene introdotto l’obbligo che gli interventi di ampliamento nonché di demolizione e ricostruzione di immobili e gli interventi che comunque riguardino parti strutturali di edifici” non potranno essere realizzati e, quindi, non potrà essere esibito alcun premio di cubatura “ove il progettista non abbia documentalmente provato il rispetto della vigente normativa”.
Sembra, quasi, che tutto l’onere di certificare il rispetto delle norme tecniche di cui al D.M. 14/1/2009 ricada sui progettisti delle opere, senza alcun controllo da parte degli uffici.

La bozza del decreto legge recante Misure urgenti in materia di edilizia, urbanistica e opere pubbliche, allegata alla presente notizia, è composta da 8 articoli e nella stessa è previsto che potranno essere eseguiti senza la necessità di chiedere alcun titolo abilitativi:
  • i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria;
  • le opere interne;
  • i lavori necessari per l’abattimento delle barriere architettoniche;
  • l'istallazione di ascensori, solo se interni agli edifici;
  • i mutamenti di destinazione d'uso, che non necessitano di lavori;
  • le aree di sosta e di parcheggio;
  • l'istallazione dei pannelli solari, fotovoltaici e termici, purché siano senza serbatoio di accumulo ed al di fuori di alcune zone.
Per effettuare i lavori sugli immobili che si trovano nelle aree paesaggistiche non sarà più vincolante il parere della soprintendenza e le autorizzazioni rilasciate dall'amministrazione competente non potranno quindi essere più annullate dall'organo, che potrà esprimere un “parere non vincolante”.
Per quanto riguarda le semplificazioni in tema di Conferenza di servizi e relative al Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, la bozza del decreto sembra circoscrivere il ruolo della Soprintendenza. Il Soprintendente esprime il parere sulle opere esclusivamente in sede di Conferenza di Servizi e non si potrebbe quindi più esprimere successivamente come avveniva prima.
In questo modo, si equipara il ruolo della Soprintendenza agli altri componenti della conferenza. Nell’articolo 4 si legge testualmente: “In caso di opera o attività sottoposta anche ad autorizzazione paesaggistica, il Soprintendente si esprime in via definitiva, in sede di Conferenza di Servizi, ove convocata, in ordine a tutti i provvedimenti di sua competenza, ivi compresa la verifica di legittimità dell'autorizzazione di cui all'articolo 159 del decreto legislativo 22 gennaio 2004 numero 42”.
Gli interventi sul Codice dei Beni culturali andrebbero nel senso di ridurre il potere che il Soprintendente ha sugli interventi sui Beni sottoposti a vincoli paesaggistici o edifici tutelati.

Sembra, ormai, certo che il nuovo testo del decreto legge, esaminato nel preconsiglio di ieri e modificato nella parte che riguarda il rispetto delle norme antisismiche dopo il terremoto del 6 aprile che ha colpito l’Abruzzo, potrà essere portato al Consiglio dei Ministri della prossima settima che si terrà L'Aquila sempre che prima di tale data la bozza, dopo essere trasmessa alle Regioni ed al sistema delle autonomie, sia condivisa dalle stesse al fine di dare attuazione a quanto stabilito nel citato accordo del 31 marzo scorso.
Il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto ha precisato che “il testo del provvedimento, così come concordato, sarà oggetto di esame specifico e preventivo nel corso di una apposita riunione della Conferenza Unificata e che solo in seguito sarà esaminato dal Consiglio dei Ministri”.
Il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani ha fatto sapere: “Saremo particolarmente attenti alla verifica dei contenuti applicativi e che sia stato quindi rispettato l'accordo tra Governo e Regioni, in particolare che ci sia il pieno rispetto della legislazione antisismica senza alcuna deroga o rinvio, e che sia garantita la qualità del governo del territorio, dei valori ambientali, culturali e paesaggistici, e delle norme conseguenti.

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A cura di Paolo Oreto
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