NECESSARIO IL CONTRIBUTO DEI PRIVATI PER IL RILANCIO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLE OPERE PUBBLICHE

"La collaborazione tra pubblico e privato costituisce espressione dell'evoluzione del ruolo del soggetto pubblico da operatore diretto nel mercato a organizz...

28/05/2009
"La collaborazione tra pubblico e privato costituisce espressione dell'evoluzione del ruolo del soggetto pubblico da operatore diretto nel mercato a organizzatore, regolatore e supervisore dello stesso nel rispetto del principio di concorrenza e rappresenta una delle manifestazioni più evidenti del principio di sussidiarietà orizzontale." Lo ha affermato il Presidente dell'Autorità, Luigi Giampaolino, intervenendo alla tavola rotonda sul project financing Regole ed efficienza per la modernizzazione dei contratti pubblici, che si è svolta il 26 maggio a Roma, durante la quale sono state presentate le nuove linee guida per la finanza di progetto.

"Il ricorso ad uno strumento - ha proseguito Giampaolino nel suo intervento - introdotto appositamente per favorire la partecipazione di investitori privati nella realizzazione di opere pubbliche è, d'altra parte, una scelta quasi obbligata per un paese come l'Italia, il cui livello di infrastrutturazione è al di sotto di quello degli altri partners dell'Unione Europea e in cui solo recentemente è stata favorita la partecipazione privata in settori storicamente pubblici."

"Il rilancio delle opere pubbliche e delle infrastrutture nel nostro paese non può più prescindere dal contributo dei privati." Lo ha affermato il relatore delle linee guida (leggi articolo)e Consigliere dell'Autorità, Guido Moutier, secondo il quale "le istituzioni devono fornire strumenti e regole certe per attrarre gli investitori ed incentivare maggiormente il ricorso al partenariato pubblico privato, non solo nel settore dei lavori, ma anche in quello dei servizi."

L'Autorità ha voluto contribuire direttamente a facilitare l'utilizzo della finanza di progetto, a seguito delle innovazioni introdotte dal terzo decreto correttivo al Codice degli appalti, fornendo dapprima linee guida per l'applicazione delle nuove regole e per la redazione dello studio di fattibilità, e mettendo ora a disposizione degli operatori del settore (stazioni appaltanti, imprese, professionisti) modelli di bandi di gara, disciplinari e linee guida per l'applicazione del metodo di scelta del contrante con l'offerta economicamente più vantaggiosa (Determinazioni 3 e 4 del 20 maggio 2009).

"Si tratta di un corposo lavoro - ha proseguito il Consigliere Guido Moutier - ottenuto grazie all'impegno di molti dirigenti e funzionari dell'Autorità con la diretta partecipazione di componenti dell'Unità tecnica della finanza di progetto, e con i preziosi contributi delle associazioni delle imprese, delle banche e dei professionisti, ma soprattutto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti."

"Ovviamente i modelli proposti sono da considerare di riferimento: ogni stazione appaltante - ha precisato il Consigliere - li potrà adattare alle proprie esigenze ed alle specificità dell'opera che vuole realizzare e potranno essere aggiornati al nuovo regolamento in corso di approvazione, o corretti, se in sede di prima applicazione emergeranno criticità."

Durante la tavola rotonda l'Autorità ha reso noto che metterà a breve a disposizione degli operatori uno studio, redatto congiuntamente con l'Unità tecnica della finanza di progetto, sul metodo Public Sector Comparator e su altri metodi per la valutazione della convenienza ad utilizzare il partenariato pubblico privato invece di procedere ad appalti di tipo tradizionale, sia per le opere pubbliche che per i servizi.

"Visto che la norma - ha sottolineato Moutier - ha definitivamente chiarito che la finanza di progetto si può applicare anche alle concessioni di servizi - art. 3 comma 15 ter e 152 comma 3 del Codice dei contratti pubblici - l'Autorità si impegna da subito a predisporre nuovi modelli per rendere possibili tali procedure, che sarebbero estremamente interessanti, per settori strategici come quello dell'Information and Community Technology.

Fonte: Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture
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