CASTELLO DI SPERLINGA A ENNA

Raro esempio di architettura rupestre, in parte scavato nella roccia e risalente al periodo anteriore ai Siculi pre-greci (XII-VIII sec. a.C.), in parte cost...

07/08/2009
Raro esempio di architettura rupestre, in parte scavato nella roccia e risalente al periodo anteriore ai Siculi pre-greci (XII-VIII sec. a.C.), in parte costruito sulla roccia stessa, il castello fu edificato presumibilmente intorno al 1082.
La storia di questo piccolo paese in provincia di Enna si identifica con la storia del castello e delle famiglie che lo hanno posseduto. Nato unicamente come borgo feudale medievale, iniziò ad espandersi tra la fine del ?500 e l?inizio del ?600 grazie alle concessioni che il re Filippo II diede a Giovanni Forti Natoli, principe di Sperlinga, per poter edificare i terreni.



Non solo il castello ma tutto il territorio comunale è caratterizzato da numerose grotte scavate nella roccia arenaria, alcune delle quali sono oggi utilizzate come deposito di materiali, altre sono state acquistate dal Comune e adibite a museo.
Incastonato in un?alta rupe dei monti Neuroni, è costituito sia da ambienti scavati nella roccia, caratterizzati da massicci e rustici pilastri in pietra, sia da strutture architettoniche disposte sui fianchi della rupe.



Di ciò che rimane oggi si può ammirare l?eccezionale maestria con cui sono stati ricavati nella roccia viva, e su più livelli, gli ambienti destinati alle stalle, alle fucine e alle tremende prigioni, ancora oggi ben riconoscibili. Nella zona ovest si possono ammirare le antiche abitazioni dei dipendenti del feudatario. Della parte cosiddetta ?nobile?, quella edificata, rimangono solamente frammenti di muro, tracce delle merlature e alcuni archi in pietra.
La splendida vista sull?altopiano di Gangi, con il massiccio delle Madonie alle spalle e i monti Nebrodi a nord, è assicurata dalla torre di avvistamento, raggiungibile percorrendo una ripida scalinata intagliata nella pietra.

Concesso in enfiteusi al barone Nunzio Nicosia nel 1867, il castello fu donato al Comune di Sperlinga dai suoi discendenti nel 1973.
Un luogo intenso, suggestivo, in cui il completo abbandono nulla ha potuto contro ciò che il tempo non potrà mai distruggere: la roccia.

Fonte: www.agenziademanio.it
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