MUTUI: SOSPENSIONE DELLE RATE PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA'

Scatterà a partire dal gennaio 2010 il Piano Famiglie previsto dall'Associazione bancaria italiana (Abi) che offrirà maggiore respiro ai nuclei familiari in ...

22/10/2009
Scatterà a partire dal gennaio 2010 il Piano Famiglie previsto dall'Associazione bancaria italiana (Abi) che offrirà maggiore respiro ai nuclei familiari in difficoltà a causa della crisi, dando loro la possibilità di sospendere il rimborso delle rate del mutuo per un tempo di 12 mesi.

Lo ha annunciato il 21 ottobre l'Abi che ha dato mandato al Presidente dell'Associazione, Corrado Faissola, e al Direttore Generale, Giovanni Sabatini, di avviare le azioni necessarie a coordinare ed estendere le misure già in atto a sostegno dei rapporti di credito con le famiglie in difficoltà a seguito della crisi. Ai fini dell'attuazione delle misure individuate, verrà avviato un colloquio con Associazioni dei consumatori, Governo, enti pubblici e soggetti privati, ma dalle prime si prevede che sono circa 110-120 mila le famiglie interessate per un totale di 8 miliardi di mutui erogati.

L'iniziativa dell'Abi riguarda:
  • il lavoratore a tempo indeterminato che ha perso il posto di lavoro;
  • il lavoratore a tempo determinato, parasubordinato o assimilato il cui contratto di lavoro è terminato e non è stato rinnovato;
  • il lavoratore autonomo che ha subito la cessazione della propria attività;
  • il lavoratore in cassa integrazione;
  • chi ha avuto la morte di uno dei componenti del nucleo familiare percettore del reddito di sostegno della famiglia.
Il Piano famiglie dell'Abi intende coinvolgere interlocutori istituzionali e della società civile su tre principali obiettivi:
  • innalzare la sostenibilità finanziaria delle operazioni di credito alle famiglie, adottando una misura di sospensione dei rimborsi di mutui in essere per i nuclei in situazioni di difficoltà oggettiva;
  • gestire il confronto con i principali interlocutori pubblici e privati;
  • coordinare e comunicare efficacemente gli strumenti di incentivazione già esistenti, molti dei quali costruiti in partnership con le pubbliche amministrazioni.
Il Piano si focalizza sulle misure oggi attive e relative alla sostenibilità della rata di mutuo per le famiglie che abbiano perso il reddito a causa della crisi; all'accesso a nuovo credito per garantire alcuni consumi primari; al sostegno per l'avvio di micro attività imprenditoriali o alla ricerca di nuova occupazione. Alcune di questi strumenti sono messi a disposizione dall'industria bancaria in modo autonomo (portabilità e rinegoziazione dei mutui), altri derivano da partnership con il Governo, le Regioni, i Comuni e la Conferenza Episcopale Italiana, che hanno istituito appositi fondi di garanzia o fondi a copertura di determinati oneri (interessi, commissioni ecc.), altri ancora da accordi con le parti sociali (convenzione per l'anticipazione Cig-Cigs).


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