ALLARME RIBASSI: LE PREOCCUPAZIONI DEI LIBERI PROFESSIONISTI

Ritorniamo sul problema legato all’allarme ribassi. Quando abbiamo lanciato il sondaggio relativo alle “Gare e criterio del massimo ribasso”, che ad oggi ha ...

07/12/2009
Ritorniamo sul problema legato all’allarme ribassi. Quando abbiamo lanciato il sondaggio relativo alle “Gare e criterio del massimo ribasso”, che ad oggi ha un netto vantaggio (73%) di coloro che ritengono deleterio il sistema del massimo ribasso per la qualità dei progetti rispetto a chi, invece, pensa sia corretto (27%), non avremmo creduto che si sarebbe creato una simile interesse da parte dei professionisti che, in alcuni casi, oltre a leggere i relativi articoli, stanno, anche, attenti ai singoli commenti lasciati all'interno del sondaggio stesso.

Tale situazione mentre da un lato ci rende orgogliosi facendoci capire che abbiamo colpito nel segno, dall’altra ci obbliga a stare attenti alle successive evoluzioni del problema ed a leggere tra le righe.
Il fatto che la maggior parte (73%) dei professionisti non ritenga corretto l’attuale criterio del prezzo più basso, non significa, sic et simpliciter, che sia d’accordo con l’attuale criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa perché credono che lo stesso, così come adesso è utilizzato, dia scarse possibilità ai singoli professionisti di competere con le società di ingegneria.
Qual è allora la soluzione del problema?
Dai commenti di qualcuno, visto che con gli attuali sistemi di aggiudicazione sia impossibile ripristinare totalmente i minimi di tariffa, sembra che l’unica soluzione praticabile sia quella del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ma opportunamente modificata rispetto a quella attualmente utilizzata.

Mentre, quindi, il Ministero dei Lavori pubblici sta inserendo all’interno dell’ultima versione del Regolamento di attuazione del Codice dei contratti una norma con cui sarà possibile utilizzare soltanto il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa cancellando la possibilità di ricorrere al criterio del prezzo più basso, aumenta il fronte del no al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa così come adesso è regolata.
Alcuni professionisti paventano che con l’attuale sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa venga data al Responsabile del procedimento l’arma della discrezionalità con la possibilità di assegnare un punteggio alla relazione tecnico-metodologica o alla Relazione sulla direzione dei lavori aggiudicando la gara “a chi si vuole” e comunque rendendo quasi impossibile per i piccoli studi competere con le società di ingegneria cui fanno capo molti professionisti con più ampie professionalità.

Leggendo tra i commenti al sondaggio lo sfogo di un professionista, lo stesso:
  • rileva che l’OICE “che raggruppa gruppi forti e non la pluralità di professionisti” è riuscita ad ottenere “un impegno da un rappresentante del Governo di rivedere le modalità di gara al massimo ribasso” a favore del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa;
  • precisa che non vengono ripristinati i minimi di tariffa;
  • chiede possibilità che il curriculum da valutare sia riferito agli ultimi 15 anni e non come in alcune gare agli ultimi 3 anni;
  • chiede che nelle gare venga richiesta esclusivamente la classe e categoria di riferimento senza ulteriori limitazioni;
  • chiede che nelle gare non venga richiesto un fatturato pari a 3 o 4 volte l’importo oggetto della gara.
Dai commenti al sondaggio, che arrivano sempre più numerosi, ci rendiamo, anche, che la fiducia dei professionisti verso i propri rappresentanti nazionali scema sempre più al punto di pensare di sfiduciare i presidenti nazionali e di scrivere agli stessi per chiedere la convocazione di un’assemblea nazionale degli iscritti e non soltanto dei delegati con all’ordine del giorno una mozione di sfiducia sull’operato del consiglio nazionale.
Viene, anche, richiesta:
  • la possibilità di semplificare drasticamente il numero di documenti da produrre in sede di gara con l’introduzione della possibilità di una semplice dichiarazione e con la produzione degli stessi rimandata alla eventuale aggiudicazione;
  • l’assegnazione per le gare di un tempo non inferiore a 30 giorni per la consegna di tutta la documentazione richiesta;
  • l’unificazione dei bandi di gara con la possibilità di cambiare soltanto l’oggetto, l’importo e le referenze richieste.
La discussione è, quindi, aperta e sembra che per evitare lo scollamento con la base, i Consigli nazionali debbano prendere decisioni e soluzioni, possibilmente unitarie, che possano portare ad un risultato concreto e senza soluzioni rabberciate:
  • sulla necessità, opportunità e giustezza di utilizzare le tariffe professionali come unica base per la determinazione dell’onorario da porre a base della gara;
  • sulla opportunità, per le gare, di predisporre bandi tipo a carattere nazionale;
  • sulla necessità per le aggiudicazioni dell’unica scelta del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa con opportuni correttivi rispetto all’attuale situazione;
  • sulla opportunità di assegnare, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, alla componente prezzo un peso massimo del 20/30 %;
  • sulla opportunità di trovare altre soluzioni per alle restanti componenti che avranno un peso del 70/80 % che possano evitare discrezionalità da parte del responsabile del procedimento.
La discussione continua ad essere aperta.

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A cura di Paolo Oreto
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