Codice dei contratti: in attesa del nuovo Regolamento anche nel 2010 una serie di modifiche

Mentre siamo ancora in attesa del testo definitivo del Regolamento approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 17 dicembre scorso, rileviamo ...

08/01/2010
Mentre siamo ancora in attesa del testo definitivo del Regolamento approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 17 dicembre scorso, rileviamo che anche il 2010 porterà una serie di modifiche, non minimali, all’attuale testo del Codice dei contratti.
Dovrebbero, infatti, essere approvati, nei prossimi mesi sia la direttiva europea sui ricorsi che la Comunitaria 2009 in cui sono inserite nuove cause di esclusione dalle gare.
Ma andiamo con ordine.

Regolamento di attuazione del Codice dei contratti
Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 17 dicembre 20009 ha approvato in via preliminare un nuovo schema di regolamento di attuazione ed esecuzione del Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.
Il provvedimento, nella sua nuova veste ridisciplina il procedimento di qualificazione delle imprese con l'introduzione di due categorie intermedie per incentivare le piccole e medie imprese in questo particolare periodo di crisi economica. Riguardo al settore dei lavori, elementi essenziali del nuovo regolamento sono la previsione di una progettazione maggiormente dettagliata, la definizione dei contenuti degli studi di fattibilità, l'introduzione della verifica del progetto che favorirà la riduzione delle varianti in corso d'opera e quindi del contenzioso.
Prima della sua adozione definitiva lo schema di regolamento sarà trasmesso al Consiglio di Stato per il parere di competenza.
In verità il nuovo schema di Regolamento sembra avvolto da un velo misterioso che non si riesce a squarciare perché, in att,o né dal Governo, né dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è possibile ottenere la versione definitiva dello schema né, tantomeno, risulta che il provvedimento stesso sia stato già inviato al Consiglio di Stato.
In ogni caso, bene che vada, è prevedibile che il nuovo Regolamento, che manderà in pensione il Regolamento n. 554/1999 ancora oggi utilizzato per quelle parti compabili con il Codice dei Contratti, entrerà in vigore non prima dell'autunno di quest'anno con buona pace di tutti gli operatori del settore che aspettano da oltre tre anni un provvedimento che completerebbe, dopo oltre tre anni, la riforma degli appalti iniziata, nel mese di aprile del 2006, con l’emanazione del Codice dei contratti.
Ricordiamo, con l 'occasione il notevole ritardo con cui si sta procedendo all'approvazione del nuovo Regolamento che doveva essere adottato, ai sensi del comma 5 dell 'articolo 253 del Codice dei contratti entro un anno dall 'entrata in vigore del codice stesso e, quindi, entro l'1 luglio 2007.
In verità una precedente versione del nuovo Regolamento era stata approvata invia definitiva dal precedente “governo Prodi” ed il Provvedimento era stato già firmato dal Capo dello Stato ed era in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale quando arrivò la bocciatura della Corte dei Conti che non ne effettuò la registrazione.

La Direttiva comunitaria sui ricorsi
Il Consiglio dei Ministri ha approvato recentemente uno schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva comunitaria 2007/66 in materia di miglioramento dell’efficacia delle procedure di ricorso in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici.
Il testo è stato trasmesso al Consiglio di Stato ed alle Commissioni parlamentari per il parere. Lo schema di decreto legislativo in 15 articoli introduce importanti modifiche alle attuali norme sui contenziosi negli appalti pubblici tra le quali quelle relative:
  • al termine dilatorio per la stipulazione del contratto;
  • alla forma, termini e destinatari della comunicazione dell'aggiudicazione definitiva;
  • a misure di incentivazione dell’accordo bonario;
  • a disposizioni razionalizzatici dell'arbitrato;
  • alla tutela processuale;
  • alle disposizioni processuali in caso di impugnazione dell'aggiudicazione definitiva;
  • alla privazione di effetti del contratto e sanzioni alternative.

Ovviamente tali modifiche, dopo la definitiva approvazione, comporteranno una ulteriore modifica dell'articolato del Codice dei contratti (D.Lgs. n. 163/2006) già ampiamente modificato ed integrato negli anni trascorsi.

La legge comunitaria 2009
Nel disegno di legge comunitaria per il 2009 il governo ha previsto altre ulteriori modifiche al Codice dei contratti relativamente alle cause di esclusione dalle gare.
Le disposizioni, passate in Commissione al senato, prevedono l'esclusione dalle gare:
  • dei soggetti che non presentano i documenti o le dichiarazioni prescritti dalla legge o dal bando a pena di esclusione perché necessari all'accertamento della sussistenza dei requisiti e delle condizioni di partecipazione, ovvero presentano documenti o dichiarazioni falsi;
  • dei soggetti nei cui confronti risulta, dal casellario informatico presso l'Autorità, una iscrizione per omessa o falsa dichiarazione in merito ai requisiti e condizioni rilevanti per la partecipazione a procedure di affidamento o nel procedimento di rilascio della attestazione SOA. L'iscrizione è causa di esclusione se effettuata nei 365 giorni che precedono la data di pubblicazione del bando ovvero, nelle procedure senza bando, di invio dell'invito. L'Autorità, ricevute dalle stazioni appaltanti le segnalazioni di omesse o false dichiarazioni, ne ordina l'iscrizione nel casellario informatico se ritiene che le dichiarazioni siano state omesse o rese con dolo o siano gravemente colpevoli in considerazioni della rilevanza o della gravità dei fatti oggetto della omessa o falsa dichiarazione. L'iscrizione ha la durata di un anno, decorso il quale va cancellata e perde comunque efficacia.

A cura di Paolo Oreto
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