Basilicata: ritardi nell'applicazione del Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale

"Ritardo di altri tre mesi per l'entrata in vigore del Piear, documento importantissimo ed innovativo per l'economia della nostra regione". Sono le affermazi...

24/02/2010
"Ritardo di altri tre mesi per l'entrata in vigore del Piear, documento importantissimo ed innovativo per l'economia della nostra regione". Sono le affermazioni del consigliere regionale della Federazione di Centro, Francesco Mollica, il quale in relazione ad alcune modifiche apportate alla legge regionale n. 1 del 19 gennaio 2010, riguardante il Piear, decise in seno al Consiglio regionale del 9 febbraio scorso, ha evidenziato che: "dopo il lungo e difficile lavoro durato sei mesi e svolto da tutti ed in particolare dalla Terza Commissione concilioare, si è deciso di non far partire il Piear nei tempi giusti, entro il termine di trenta giorni dalla sua approvazione avvenuta il 19 gennaio scorso".

"All'articolo 3 della legge n. 1 del 19 gennaio 2010 - precisa Mollica - si indicava che, entro 30 giorni dall'approvazione in Consiglio, si doveva adottare un disciplinare che doveva essere rinviato in Commissione, per essere in seguito approvato dalla Giunta dopo aver ascoltato la Commissione stessa. Tutto ciò non è avvenuto. Durante l'ultimo Consiglio si è deciso, senza alcuna ragione pratica ed utile, di procrastinare a 120 giorni l'adozione di un disciplinare e questo non fa altro che ritardare di altri tre mesi l'entrata in vigore del Piano energetico regionale, documento importantissimo ed innovativo per l'economia della nostra regione. Dovendo modificare questo termine temporale mi pare logico far notare, avendo lavorato al Piear con tutta la Commissione e i Dipartimenti interessati, in modo pressante e con molto impegno, che vi sono da rivedere ben altri punti del Disegno di legge, a mio avviso, di maggiore rilevanza rispetto al ritardo dell'adozione del disciplinare. Per esempio, si dovrebbe rivedere la parte del provvedimento in cui abbiamo escluso dal computo generale gli elementi e gli impianti sull'autoproduzione e gli impianti fino ad 1MW perché, nel frattempo, che il Piano parte potrebbe essere già saturo attraverso questi impianti che continuano ad essere già operativi per effetto di norme già vigenti e che si possono realizzare con D.I.A. Dal Piear - continua Mollica - allo stato attuale, sono escluse l'autoproduzione e l'autoconsumo di energia, non gli impianti superiori a 200 KW. Questa parte andrebbe riscritta, così come dovremmo rivedere la validità degli studi anemometrici. Per ora il Piano considera validi solo gli studi anemometrici condotti negli ultimi due anni".

"Perché non considerare anche - chiede il consigliere - gli studi risalenti a più di due anni fa" e conclude sottolineando come "a tal proposito, sia utile allungare il termine di adozione del disciplinare al Piear da 30 a 120 giorni, solo per consentire agli uffici di mettersi al lavoro e rivedere tutte le incongruenze del Ddl, tra cui quelle suindicate. Meglio sarebbe stato eliminare il passaggio del "Sentita la commissione".

A cura dell'Ufficio Stampa della Regione Basilicata
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