Codice contratti: Il testo del nuovo Regolamento al prossimo Consiglio dei Ministri

Sembra arrivata al capolinea la storia infinita del nuovo Regolamento di attuazione del Codice dei contratti. Nei giorni scorsi, il Ministero delle Infrastr...

14/06/2010
Sembra arrivata al capolinea la storia infinita del nuovo Regolamento di attuazione del Codice dei contratti.
Nei giorni scorsi, il Ministero delle Infrastrutture ha inviato alla Presidenza del Consiglio l'ultimo testo del provvedimento da cui è stato stralciato l'allegato A1 che aveva provocato l'impasse degli ultimi mesi e che avrebbe finito per premiare le imprese di lavori specialistici a scapito di quelle generali.
Ricordiamo che il principale nodo che ha causato, negli ultimi tempi il ritardo nell'approvazione deve essere individuato proprio nel problema legato alle categorie specialistiche e ricordiamo che sulla questione relativa ai requisiti di attrezzatura tecnica per le categorie specialistiche, contenuti nel nuovo allegato A1, il Consiglio di Stato, con il parere numero 313/2010 del 24 febbraio scorso, ha ritenuto prioritario che "i requisiti di specializzazione siano individuati in modo coerente e proporzionale con le esigenze di qualità delle prestazioni, ma garantendo il potenziale accesso al mercato delle opere superspecialistiche di tutti gli operatori in grado di eseguirle, tenendo presente che requisiti sproporzionati rischiano di restringere la concorrenza e di porsi in contrasto con il diritto comunitario e nazionale".

Sembra quindi che il testo del nuovo Regolamento da cui è stato stralciato l'intero allegato A1, su cui non è stato trovato mai un accordo, possa approdare al preconsiglio del Ministri di domani martedì 15 maggio per essere approvato, in via definitiva, alla fine della settimana in corso.
Sul problema dell'Allegato A1 relativo alle categorie specialistiche, la soluzione adottata dal Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, di stralciare l'allegato stesso è stata caldeggiata dall'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e dall'Agi (Associazione imprese generali) che hanno dichiarato di volere inviare ogni scelta a una successiva trattativa.
Di avviso contrario, l'Aniem (Associazione nazionale imprese edili) che è, invece, fortemente contraria allo stralcio delle norme sulle opere specialistiche che sembra profilarsi per sbloccare il regolamento attutivo del Codice Contratti.

"Ci sembra assurdo che una misura effettivamente capace di incidere sulla riforma del sistema di qualificazione – ha dichiarato il Presidente, Dino Piacentini - debba essere abbandonata per evidenti difficoltà a trovare un punto di equilibrio tra imprese specialistiche e grandi imprese."
In questo modo l'Aniem reagisce alla notizia relativa alla possibile imminente approvazione del Regolamento da parte del Consiglio dei Ministri, favorita proprio dall'eliminazione dell'Allegato tecnico con il quale si prevedono requisiti finalizzati a favorire una qualificazione più specialistica.
"La priorità deve essere quella di migliorare la capacità selettiva del mercato, di rafforzare gli strumenti di corretta concorrenzialità, di premiare gli operatori tecnicamente capaci di eseguire gli interventi. Ciò è possibile – continua Piacentini – solo imponendo requisiti tecnici più specifici e rapportati alle categorie di opere per le quali l'impresa chiede di essere attestata: quantità ed individuazione delle attrezzature tecniche devono essere riferite alle particolari tipologie di attività svolta.Continuare a richiedere una soglia minima di attrezzature, non differenziandola soprattutto qualitativamente, significa rinunciare all'obiettivo di migliorare la capacità complessiva del settore. Se il problema dell'Allegato era quello di una possibile restrizione della concorrenza – conclude Piacentini - si potevano rivedere i parametri, ma non abbandonare un'impostazione che, invece, andava nella giusta direzione di rendere le norme funzionali alla valorizzazione delle imprese più qualificate."
A cura di Paolo Oreto
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