Nuovo Regolamento Codice dei contratti: Altre voci fuori dal coro

Arrivano altre voci fuori dal coro. Il Presidente dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e forniture Luigi Giampaolino nella re...

23/06/2010
Arrivano altre voci fuori dal coro.
Il Presidente dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e forniture Luigi Giampaolino nella relazione annuale al Parlamento presentata ieri ha, tra l'altro, posto sotto la lente la "troppa regolamentazione che, unitamente al contenzioso e all'invasività giudiziaria, soffocano il mercato degli appalti e lo allontano dalle condizioni ottimali di concorrenza". Secondo il Presidente dell’Autorità, "con l'approvazione del nuovo Regolamento degli appalti il corpus giuridico del settore (Codice e Regolamento) assumerà le mastodontiche dimensioni di 615 articoli e 58 allegati per trasporre nella nostra legislazione i poco più di 150 articoli di cui si compongono le due direttive comunitarie che sono alla base del Codice. Il settore invece - ha sottolineato - è un mercato dinamico al quale occorrerebbe fornire il più possibile di linee guida basate sui principi delle direttive comunitarie e non una disciplina dettagliata che rischia di essere inefficiente e deresponsabilizzante".

All’appunto del Presidente dell’Autorità si aggiunge la delusione dell'Aniem (Associazione nazionale imprese dili) per la scelta di stralciare dal regolamento di attuazione del Codice Contratti le norme innovative che avrebbero consentito di migliorare la capacità selettiva del sistema produttivo, premiando gli operatori in possesso dei requisiti più specifici e rapportati ai lavori per i quali richiedono di essere qualificati.
"E' mancato il coraggio - afferma il Presidente, Dino Piacentini - di scelte decise sulla qualificazione delle imprese, dai requisiti per le categorie specialistiche all'introduzione dei criteri reputazionali che avrebbero consentito di esprimere una valutazione sulla "storia" dell'impresa. Si tratta dell'ennesima occasione persa anche per migliorare e rendere più trasparenti i sistemi di aggiudicazione, a cominciare dalle modalità di nomina e di composizione delle commissioni aggiudicatrici"."L'attuale Regolamento è stato atteso per quattro anni: poteva e doveva essere in grado di esprimere una riforma moderna del nostro sistema normativo, più attenta alla configurazione del nostro mercato ed alle anomalie persistenti nel settore degli appalti".
"Esprimiamo quindi la delusione delle pmi rappresentate dalla nostra Associazione per un provvedimento che non contribuisce certamente a sviluppare un sistema degli appalti fondati sulla qualità e sulla corretta concorrenzialità".

Anche l'Ance con una dichiarazione del Presidente Paolo Buzzetti interviene assicurando "Piena condivisione con l'allarme lanciato dal Presidente Luigi Giampaolino, che denuncia una situazione preoccupante e l'esigenza di approvare riforme sostanziali delle norme sugli appalti, come da tempo sollecita l'Ance, che negli ultimi mesi e` al lavoro assieme a tutti gli attori del settore per ottenere questo obiettivo".

Sul Regolamento e sulla Relazione dell’Autorità interviene anche Antonio Correale, segretario nazionale Feneal Uil secondo cui "il rammarico è che non si sia data alcuna risposta alle nostre sollecitazioni come sindacato di settore, proprio quando dall'authority arriva un forte allarme per la diffusione della corruzione contro la quale il sindacato resta un baluardo importante".
Nel commerntare la Relazione annuale al parlamento dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, Correale evidenzia come "la denuncia dell'Authority preoccupa perchè non si è solo in presenza di concorrenza sleale che mette all'angolo le imprese oneste ma perché crea un circuito infernale di malaffare nel quale si insinua la criminalità organizzata e, talvolta, anche l'usura".
"Il risultato è un passo indietro per la trasparenza del mercato, ma uno ancora più lungo per le condizioni dei lavoratori e il destino delle opere intraprese. Se sul regolamento non si è tenuto conto del parere del sindacato ora credo sia giunto il momento di rimettere in piedi un tavolo di confronto per monitorare un settore che già in crisi non può sopportare anche il macigno della corruzione".

Uncsaal in una nota sul nuovo Regolamento edilizio evidenzia poi, come vadano segnalate due gravi negatività contenute nel Regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri:
1.Stralcio dell'Allegato A1 dal Regolamento: con lo stralcio dell'allegato A1 verrà meno la chiara indicazione delle capacità tecniche - cosa peraltro prevista dal Codice dei Contratti Pubblici (art. 37, comma 11) - che devono possedere le imprese per assumersi la responsabilità di realizzare opere ad alta tecnologia e specializzazione. 2.Conferma dell'art. 85 "Lavori eseguiti dall’impresa affidataria e dall'impresa subappaltatrice. Lavori affidati a terzi dal contraente generale": questo articolo permette alle Imprese generali di costruzioni di impiegare quote parte delle qualificazioni delle imprese subappaltatrici allo scopo di ottenere l'iscrizione alle categorie super specializzate.

A cura di Paolo Oreto
© Riproduzione riservata

Link Correlati

Focus Codice