CNAPPC: Nessuna notizia sull'indagine conoscitiva relativa ai costi di progettazione

Con grande enfasi, il Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, il 30 luglio dello scorso anno (2010) aveva lanciato un'...

06/07/2011
Con grande enfasi, il Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, il 30 luglio dello scorso anno (2010) aveva lanciato un'indagine sui costi della progettazione con una procedura on-line che avrebbe dovuto essere, in tempi estremamente contenuti, di base "per definire il compenso minimo adeguato a combattere i ribassi selvaggi che squalificano la professione".

Oggi, a distanza di quasi un anno, nulla si sa di quell'indagine alla quale è dedicato un sito (www.icp.archiworld.it) e che appare ancora in bella mostra nella home di www.awn.it ("Indagine sui costi della progettazione")

Nel frattempo tanta acqua è passata sotto i ponti ed è di questi ultimi giorni l'allarme lanciato dal presidente dell'Ordine degli architetti della Regione Valle d'Aosta, Daria Cini.
Il Presidente ha annunciato, in una lettera aperta, le proprie dimissioni precisando: "Non sono più capace di dare valore e difendere una categoria che non crede più in ciò che fa".
La Cini si riferisce alla guerra dei prezzi tra professionisti che ha portato a toccare il ribasso record dell'80,1% nella gara per il progetto di un parcheggio interrato da 7mila mq nel comune di Ayas.

Tra l'altro, facendo riferimento al monitoraggio sui bandi di progettazione dell'Anno 2010 effettuato dal Centro studi del Consiglio nazionale degli Ingegneri pubblicato nel mese di maggio del 2011 ci si accorge come, per le gare relative all'affidamento dei servizi di architettura e di ingegneria, per tutto il territorio nazionale si ha un ribasso medio del 30,5%, con un ribasso massimo dell'89,1% verificatosi per un'aggiudicazione effettuata nella Regione Toscana.

È lecito chiedersi come verrà utilizzato, in queste condizioni, l'articolo 266, comma 1, lettera c1) del nuovo Regolamento n. 207/2010 in cui viene precisato che l'offerta economica deve contenere il "ribasso percentuale unico, definito con le modalità previste dall'articolo 262, comma 3, in misura comunque non superiore alla percentuale che deve essere fissata nel bando in relazione alla tipologia dell'intervento".
Se non dovesse intervenire un provvedimento legislativo o dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, coloro che predisporranno i bandi di gara non potranno fare altro che riferirsi ai ribassi medi rilevati sulle gare aggiudicate e, quindi, fisseranno la percentuale di ribasso massimo certamente con percentuali ben superiori al 30%.
Il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa previsto dall'articolo 266 del nuovo Regolamento 207/2010 che era stato accolto dai consigli nazionali come la panacea di tutti i mali relativi agli eccessivi ribassi, sarà per i professionisti un boomerang ed i ribassi resteranno molto alti con la novità che, ovviamente, tutti coloro che parteciperanno alle gare non potranno fare altro che, con buona pace per la concorrenza, attestarsi al ribasso massimo consentito.

A cura di Paolo Oreto
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