Riforma professioni, dove sono finiti gli ingegneri?

L'approvazione della Legge di Stabilità per il 2012 e lo Statuto delle Imprese ha risvegliato il senso di appartenenza di professionisti e ordini professiona...

23/11/2011
L'approvazione della Legge di Stabilità per il 2012 e lo Statuto delle Imprese ha risvegliato il senso di appartenenza di professionisti e ordini professionali, che da qualche mese hanno ricominciato a parlare di una riforma delle professioni, tariffe professionale e (cosa nuova) società di professionisti.

Con toni più o meno decisi e modi diversi, architetti e geologi, dopo aver totalmente perso con il Governo Berlusconi, si sono attivati per convincere il nuovo ad aprire un tavolo di confronto che porti ad una riforma condivisa dalle parti in causa. Ricordiamo, ad esempio, le varie lettere inviate dal Presidente degli Architetti italiani, Leopoldo Freyrie, lo sfogo del Presidente dei Geologi, Gian Vito Graziano, e per ultimo l'intervento del Presidente del CUP, Marina Calderone. Ma in tutto questo, dove sono finiti gli ingegneri?qual è la posizione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri a parte una dichiarazione del suo ormai ex Presidente, Gianni Rolando che a fine Agosto si è mostrato compiaciuto di quanto contenuto nell'art. 3, comma 5 del D.L. n. 138/2011 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), in cui è decisa una riforma entro 12 mesi dall'entrata in vigore del decreto. Un comunicato del 23 agosto scorso s'intitolava: Ingegneri: finalmente la riforma delle professioni. Come se i professionisti Ingegneri dovessero finalmente esultare delle future azioni del Governo a loro favore.

Ricordiamo, inoltre, che dal 7 al 9 settembre 2011 si è svolto a Bari il 56° Congresso Nazionale degli Ingegneri in cui sono state formulare delle proposte (per carità, certamente apprezzabili) per avviare una riforma delle professioni e degli ordinamenti professionali.

Ma un antico detto dice: mentre il dottore studia il malato muore.
E così, mentre il CNI studiava le possibili soluzioni per una proposta organica di riforma dell'ordinamento, auspicando di essere ascoltati dal Ministro della Giustizia per instaurare le basi per una discussione proficua, costruttiva e nell'interesse generale della collettività, sui tavoli del Ministero si preparava l'ennesima stangata alle libere professioni: la legge di stabilità che apre alle società di professionisti e lo Statuto delle imprese che diminuisce la soglia per l'affidamento tramite procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando dei servizi di architettura e di ingegneria.

Negli ultimi giorni il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (dopo una storia molto travagliata) ha cambiato il suo esecutivo. Dopo ben 4 rinvii, il Ministero di Giustizia ha fissato la data per le elezioni al 17 ottobre scorso da cui sono venuti fuori volti nuovi. Il candidato che ha preso più voti è stato Gianni Massa, dell'ordine di Cagliari, con 602 preferenze, che probabilmente ricoprirà la carica di nuovo Presidente dopo gli ultimi sei cambi di poltrona (Ferdinando Luminoso, Sergio Polese, Ferdinando Luminoso, Sergio Polese, Paolo Stefanelli, Giovanni Rolando). Dopo Gianni Massa si sono piazzati:
  • Armando Zambrano con 584 voti
  • Fabio Bonfà con 571 voti
  • Massimo Mariani con 564 voti
  • Angelo Valsecchi con 564 voti
  • Michele Lapenna con 557 voti
  • Angelo Masi con 539 voti
  • Andrea Gianasso con 538 voti
  • Giovanni Cardinale con 538 voti
  • Gaetano Fede con 538 voti
  • Nicola Monda con 527 voti
  • Riccardo Pellegatta con 514 voti
  • Raffaele Solustri con 468 voti
  • Hansjorg Letzner con 460 voti

Nella sezione B è stata eletta Ania Lopez con 474 voti.

Auguriamo al nuovo esecutivo maggiori fortune per se ma soprattutto per i propri iscritti.

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