Riforma professioni: le proposte di Ingegneri, Geologi e Agronomi

Diversamente dal passato, la riforma delle professioni si farà. Analizzando asetticamente la condotta del Governo Monti, è facile immaginare che tutte le rif...

19/01/2012
Diversamente dal passato, la riforma delle professioni si farà. Analizzando asetticamente la condotta del Governo Monti, è facile immaginare che tutte le riforme, che la politica non è riuscita a fare per problemi di lobby e interessi personali, saranno realizzate e portate avanti da chi non ha, invece, interessi di rielezione, dunque da chi (a ragione o a torto) cercherà di cambiare delle situazioni ataviche che hanno distinto il panorama Italiano degli ultimi decenni.

Lo hanno (molto probabilmente) capito i principali protagonisti delle professioni tecniche. Dopo gli Architetti (leggi news), anche gli Ingegneri, con il loro nuovo Presidente Armando Zambrano, i Geologi, con il Presidente Gian Vito Graziano, e gli Agronomi, con Andrea Sisti, hanno voluto partecipare attivamente nella discussione, portando delle proposte di indubbio interesse, che verranno sicuramente ascoltate da una persona intelligente e preparata come il nuovo Guardasigilli, Paola Severino.

Il Presidente degli Ingegneri Armando Zambrano, che farà certamente meglio dei suoi ultimi predecessori, ha affermato di ritenere la riforma come un'opportunità alla luce di un ordinamento degli anni '20 che sta ormai stretto a tutti. Zambrano ha toccato i punti cardine della riforma parlando di:
  • formazione continua e permanente, affinché in un mercato molto complesso la verifica della professionalità diventi un punto di forza;
  • deontologia professionale, sostenendo la tesi per la quale l'utilizzo di organismi diversi dal passato possa portare risultati più incisivi;
  • tariffe professionali, ricordando che nei rapporti coi i privati le stesse sono sempre state un riferimento ed il cui rapporto è sempre stato improntato nella libertà di contrattazione. su questo temi (particolarmente a cuore), il Presidente degli Ingegneri ha fatto presente che dall'eliminazione delle tariffe obbligatorie del 2006 si è assistito ad un progressivo aumento dei ribassi nelle gare pubbliche fino a numeri assolutamente eccessivi che hanno dimostrato la distorsione del sistema venutosi a creare. Inoltre, Zambrano ha rilevato come nelle opere pubbliche il riferimento tariffario sia un elemento indispensabile perché sotto o sopra una certa soglia si modificano le procedure di affidamento degli incarichi;
  • società di professionisti, che potrebbe comportare delle gravi problematiche perché se da un lato il socio di capitale può rappresentare una risorsa, soprattutto per chi inizia l'attività, dall'altro lato consentire che la gestione e l'amministrazione siano affidate a non professionisti potrebbe portare a delle logiche basate solo sul profitto e al ritorno economico a scapito della sicurezza e delle regole deontologiche;
  • assicurazione obbligatoria, che rappresenta una garanzia perché mette al riparo il professionista da possibili errori e pericolose rivalse.

Anche il Presidente dei Geologi, Gian Vito Graziano, si è ritenuto favorevole ad un riforma ma si detto perplesso circa la sua applicazione ovvero la possibilità di una sua definizione attraverso una serie di provvedimenti inseriti in un contesto di manovra economica. Ciò premesso, il Presidente Graziano, prendendo atto dell'orientamento del Governo, ha formulato alcune utili idee affinché si possano raggiungere risultati positivi, ritenendo fondamentale operare su un recupero di credibilità per il sistema ordinistico e al miglioramento degli ordinamenti e dei codici deontologici. In riferimento all'abolizione dei riferimenti tariffari, il Presidente dei Geologi senza mezzi termini ne ha condannato apertamente l'aberrazione, ritenendo che si stia procedendo verso una totale deregolamentazione del sistema. Come rilevato dalla nostra redazione, con l'eliminazione dei riferimenti tariffari il RUP non ha più una base per stabilire la soglia del servizio, portando ad una totale arbitrarietà dei prezzi che va chiaramente a scapito sia della qualità che della trasparenza.
Il Presidente Graziano si è detto favorevole alla costituzione di società di professionisti, ma fortemente critico in merito alla possibilità che il socio di capitale possa detenere la maggioranza. Come correttamente rilevato, nel caso di verifiche delle procedure adottate e di eventuali sanzioni, se l'amministratore non è un iscritto all'ordine non si può procedere a nessun tipo di censura/sanzione.
In merito all'aggiornamento professionale, come già sostenuto più volta, Graziano ritiene fondamentale e necessario intervenire al più resto, individuando percorsi di crescita corretti e indirizzati ad un servizio di qualità. Inoltre (aspetto di non poco conto ma sicuramente apprezzabile), il Presidente Graziano ha rivendicato l'importante di offrire, nei limiti del possibile, la gratuità o comunque costi assolutamente accessibili ai corsi, garantendo la qualità dei relatori ma senza la possibilità di lauti guadagni per la società che li organizza.

Diversamente dai suoi colleghi, Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell'Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, ha precisato che non sempre i cambiamenti coincidono con innovazioni utili. Il Presidente degli Agronomi ha, però, riconosciuto che, soprattutto le professioni tecniche, devono continuamente confrontarsi con l'innovazione tecnologica, in continua evoluzione, e che per poter operare in un mercato unico europeo è necessario fornire al professionista gli strumenti e le regole affinché si evitino le elusioni di attività professionali realizzate in modo controverso. Sisti ha, inoltre, sostenuto che è fondamentale la sinergia con tutte le competenze in campo, affinché il sapere e l'innovazione siano la vera sfida del futuro.

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