Immobili fantasma, dall'accatastamento un gettito di 472 milioni di euro

Sono complessivamente 2.228.143 le particelle del Catasto terreni, nelle quali si è constatata la presenza di potenziali fabbricati non presenti nelle banche...

06/03/2012
Sono complessivamente 2.228.143 le particelle del Catasto terreni, nelle quali si è constatata la presenza di potenziali fabbricati non presenti nelle banche dati catastali. Questo è quanto emerge da una nota dell'Agenzia delle Entrate con la quale ha pubblicato i risultati al 31 dicembre 2011 dell'attività di regolarizzazione dei fabbricati mai dichiarati al Catasto o che hanno subìto variazioni non dichiarate dalla parte, i cosiddetti "immobili fantasma".

L'Agenzia del Territorio ha evidenziato che attraverso l'operazione di regolarizzazione degli immobili fantasma sono stati individuate 2.228.143 particelle del Catasto terreni dove erano presenti potenziali fabbricati non dichiarati. Grazie all'adempimento spontaneo dei contribuenti e ai successivi riscontri dei tecnici dell'Agenzia, è stato effettuato l'accertamento per oltre 1.065.484 particelle (dati al 30 aprile 2011). Nel periodo compreso tra il 2 maggio 2011 e fine 2011, è stato avviato il processo di attribuzione della rendita presunta sulle rimanenti 1.162.659 particelle, attraverso l'individuazione della destinazione d'uso e di altri parametri tecnico-estimali degli immobili.

Complessivamente sono state individuate 1.081.698 unità immobiliari di diverse tipologie a cui è stata attribuita una rendita (definitiva o presunta) pari a 817,39 milioni di euro. Come evidenziato nella nota dell'Agenzia del Territorio, il recupero dei fabbricati mai dichiarati, oltre ai risvolti civilistici connessi all'identificazione del patrimonio immobiliare e al miglioramento della trasparenza del mercato, ha un effetto significativo sul recupero dell'evasione nel comparto.

Il Dipartimento delle Finanze ha stimato che la maggiore rendita iscritta in atti, sia con le procedure standard di adempimento da parte del proprietario sia con l'attribuzione di una rendita presunta da parte dell'Agenzia del Territorio, determina un maggiore gettito quantificabile, ai fini IMU, in circa 356 milioni di euro, ai fini dell'imposta sui redditi (IRPEF e cosiddetta "Cedolare secca") in circa 110 milioni di euro e ai fini dell'Imposta di registro sui canoni di locazione pari a circa 6 milioni, per un gettito stimato complessivo, erariale e locale, pari a circa 472 milioni di euro. Si deve inoltre tener conto che la normativa vigente prevede il recupero delle imposte per gli anni precedenti e ciò andrà a produrre un ulteriore considerevole recupero di gettito fiscale in termini di accertamenti e ruoli. "Gli straordinari risultati raggiunti nell'attività di regolarizzazione degli immobili non dichiarati al Catasto - ha affermato il Direttore dell'Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno - sono stati resi possibili per effetto di soluzioni organizzative e tecnologie innovative mai utilizzate precedentemente, nonché grazie al grande impegno profuso da tutto il personale dell'Agenzia che, pur assicurando il raggiungimento di tutti gli obiettivi concordati con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha portato a termine, in tutto il territorio nazionale, una nuova e capillare attività di recupero fiscale nel settore immobiliare".

"L'ulteriore implementazione delle basi dati catastali realizzata attraverso la regolarizzazione degli immobili fantasma - ha sottolineato la Fabrizia Lapecorella, Direttore Generale delle Finanze - migliora sensibilmente la qualità delle informazioni utili ad indirizzare in modo sempre più efficiente e mirato sul territorio l'azione di contrasto all'evasione ed elusione fiscale. In questa prospettiva i risultati raggiunti costituiscono anche un passo importante nella direzione di potenziare la sinergia tra amministrazioni centrali e locali nell'attività di accertamento dei tributi".

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