Consiglio Nazionale Ingegneri: No all'albo unico dei tecnici

Non sembra vedere la fine l'argomento che da mesi tiene banco tra le professioni tecniche e che riguarda la possibile unificazione degli albi di professioni ...

30/05/2012
Non sembra vedere la fine l'argomento che da mesi tiene banco tra le professioni tecniche e che riguarda la possibile unificazione degli albi di professioni che svolgono attività similari, prevista dall'art. 3, comma 5 del D.L. n. 138/2011, modificato dal Decreto Liberalizzazioni (D.L. n. 1/2012).

Nonostante, infatti, le ripetute stangate da parte del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che, attraverso note ufficiali e interviste, ha categoricamente escluso il possibile accorpamento degli ingegneri di corso triennale con i geometri e i periti industriali, il presidente di quest'ultima categoria ha continuato a portare avanti il suo progetto di fusione omettendo di indicare il volere degli ingegneri iuniores.

Già lo scorso 27 aprile, il Consigliere Nazionale degli Ingegneri iuniores, Ing. Ania Lopez, intervenendo sulla proposta di struttura unica per i tecnici di primo livello, aveva affermato che "Gli iscritti alla sezione B dell'albo degli Ingegneri sono circa 7.500 e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) è l'unico organo che ci rappresenta come Categoria", affermando, inoltre, che "È il CNI l'unico organismo istituzionale legittimato a pronunciarsi con autorevolezza sul nostro futuro" e che "I nostri 7500 iscritti si riconoscono completamente nel Consiglio Nazionale Ingegneri e quindi non hanno certamente bisogno di altre rappresentanze".

Parole chiare e senza possibilità di interpretazione o filtro di chi ascolta che, probabilmente, non saranno state recepite da chi da anni professa l'utilità di una struttura unica che unifichi tutti i tecnici di primo livello. Il presidente del Consiglio Nazionale dei Periti, Giuseppe Jogna, dopo aver pubblicamente affermato ad un noto quotidiano la sua lotta per la formazione di un organismo professionale semplificato che guardi al futuro e che faccia trovare ai laureati di primo livello una loro autonomia, rappresentanza e soprattutto identità, ha ritenuto di non dover aderire, insieme ai geometri, all'ottava bozza integrata predisposta dal mondo delle professioni per la riforma delle professioni prevista dal D.L. n. 138/2011 convertito dalla legge n. 148/2011 e modificato dalla legge n. 183/2011, a cui hanno aderito ingegneri, architetti, periti agrari, agrotecnici, biologi, tecnologi alimentari, geologi, agronomi e chimici.

Con la circolare n. 67 diffusa lo scorso 27 maggio ed inviata ai Presidenti ed ai Consiglieri degli Ordini degli Ingegneri d'Italia, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha fatto il punto della situazione in merito al testo del DPR che come previsto dal D.L. 138/2011 dovrà riformare entro il prossimo 12 agosto gli ordinamenti professionali per recepire i seguenti principi:
  • libertà di accesso alla professione, il cui esercizio deve essere fondato e ordinato sull'autonomia e sull'indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnica, del professionista;
  • formazione continua;
  • tirocinio per l'accesso alla professione;
  • la disciplina del compenso professionale;
  • l'assicurazione professionale;
  • l'istituzione di organi di livello territoriale per l'istruzione e la decisione delle questioni disciplinari e di un organo nazionale di disciplina;
  • la libertà di effettuare pubblicità informativa.

Ciò premesso, la Circolare n. 67 del CNI ha reso noto che i geometri e i periti industriali, pur condividendo il documento sottoscritto dai 9 ordini e collegi, non l'hanno sottoscritto perché hanno richiesto l'inserimento di alcuni articoli che riguardano le modalità di costituzione dell'Albo Unico. Il CNI, ribadendo la sua totale contrarietà, ha ricordato che al DPR per la riforma delle professioni non è previsto il compito di trattare alcune materie come l'unificazione degli albi, che dovrebbe essere trattato da una legge apposita.

La circolare del CNI ha, inoltre, affermato come le norme richieste dei geometri e dei periti industriali non fanno alcun chiarimento in merito al nome del nuovo raggruppamento e alle procedure per acquisire il livello di laurea triennale. Proprio per questa motivazione è stato rifiutato l'articolato proposto ed è stato inviata al Ministero la bozza predisposta ed i motivi che hanno spinto a non accettare la proposta sull'albo unico.

La circolare n. 67 entra anche nel merito del Ddl 1865/2010 sulle competenze dei geometri, anticipando che si è tenuta l'audizione del CNI presso l'VIII Commissione del Senato, in cui il Presidente Armando Zambrano, il Vice Presidente Fabio Bonfà e il Presidente del Centro Studi Luigi Ronsivalle hanno espresso parere assolutamente negativo.

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