Rapporto 2012 sul mercato residenziale: si riduce il numero delle compravendite

L'Agenzia del Territorio ha reso noto il Rapporto Immobiliare 2012 per il settore residenziale, realizzato con la collaborazione dell'Associazione Bancaria I...

11/05/2012
L'Agenzia del Territorio ha reso noto il Rapporto Immobiliare 2012 per il settore residenziale, realizzato con la collaborazione dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) che riporta il riepilogo del consuntivo del 2011 relativamente al mercato immobiliare delle abitazioni e conferma la fase di declino del settore che risulta essere in caduta libera dall'anno 2007, fatta esclusione del 2010 che ha riportato un leggero aumento rispetto al 2009.

Giunto alla sua XI edizione, il Rapporto Immobiliare 2012 presenta un'analisi:
  • sul trend delle compravendite di abitazioni e sulle tipologie dimensionali;
  • sul livello dei prezzi e del fatturato;
  • sulla quantità e distribuzione dei mutui ipotecari.
Completa l'analisi la stima delle condizioni di accessibilità delle famiglie italiane all'acquisto di un'abitazione, sulla base di uno specifico indice di affordability.

In sintesi il Rapporto ha evidenziato per il 2011:
  • una riduzione dei volumi di compravendita delle abitazioni, 603.176 NTN (numero delle transazioni normalizzato), -2,3% rispetto al 2010 (614.498 NTN), con un calo inferiore per i capoluoghi (-0,6%), maggiore nei comuni non capoluoghi (-3,1%);
  • si sono vendute abitazioni per un totale di circa 62 milioni di metri quadrati, -1,5% rispetto al 2010, con una superficie media per unità abitativa compravenduta pari a 103 mq circa;
  • la quotazione media risulta pari a 1.584 €/mq, in leggero aumento rispetto al 2010, +0,7%, e di simile entità sia nei capoluoghi sia nei comuni minori;
  • il valore di scambio complessivo stimato nel 2011 è sostanzialmente stabile (-0,4%) rispetto al 2010 ed è pari a circa 101,8 miliardi di euro; è in aumento nei capoluoghi, +0,9%, e in calo nei comuni minori, - 1,4%;
  • è positivo l'andamento del mercato residenziale nelle otto principali città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze), con un rialzo delle compravendite del +2,4% nel 2011; il "fatturato" stimato è pari a circa 25,2 miliardi di euro, con un aumento del +3,2% rispetto al 2010.

Lo studio dell'Agenzia del Territorio e dell'ABI ha individuato i fattori che hanno influenzato la possibilità per le famiglie di comprare casa attraverso l'indebitamento e li ha descritti tramite un "indice di affordability" (letteralmente "indice di accessibilità"), offerto in primo luogo all'attenzione di analisti e operatori di mercato (costruttori, reti di vendita, industria bancaria), ma guarda idealmente anche ai policy maker, cui offre un set di informazioni per orientare in modo più consapevole le scelte in materia di politiche per la casa.

L'indice di affordability ha indicato che la famiglia media italiana è ancora in grado, grazie all'ausilio del mutuo bancario, di accedere all'acquisto di una casa media e che tale possibilità si è ridotta lievemente nel 2011 rispetto al 2010. La quota di famiglie che dispone di un reddito sufficiente a coprire almeno il 30% del costo annuo del mutuo per l'acquisto di una casa è, infatti, di poco superiore al 50% come per il primo semestre 2010 (13 milioni di famiglie circa, dopo aver toccato il minimo nel 2008 quando la quota di famiglie in grado di acquistare una casa era intorno al 46%). L'andamento del 2011 è la risultante di un lieve incremento del costo del credito, conseguenza della crisi dei debiti sovrani, parzialmente contrastato da un miglioramento, per la prima volta dal 2004, del prezzo relativo delle case rispetto al reddito disponibile.

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