Ritardi nei pagamenti: il Decreto non vale per il lavori pubblici

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 267 dello scorso 15 novembre è stato pubblicato il Decreto Legislativo 9 novembre 2002, n. 192 recante "Modifiche al decreto legi...

16/11/2012
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 267 dello scorso 15 novembre è stato pubblicato il Decreto Legislativo 9 novembre 2002, n. 192 recante "Modifiche al decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, per l'integrale recepimento della direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, a norma dell'articolo 10, comma 1, della legge 11 novembre 2011, n. 180" che, entrando il vigore il prossimo 30 novembre, avrà il compito di regolamentare e risolvere l'annoso problema dei ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e tra pubbliche amministrazioni e imprese, attuando la delega conferita al governo con l'articolo 10 della legge n. 180 del 2011 (Statuto delle imprese).

Sin dall'approvazione del Consiglio dei Ministri dello scorso 31 ottobre e ancor più dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la domanda a cui in molti hanno cercato di rispondere è: il decreto è applicabile al settore dei lavori pubblici?

La domanda ha trovato le risposte di soggetti più o meno qualificati che, cavalcando l'onda della crisi, hanno cercato di tranquillizzare il settore delle costruzioni che, come ormai noto a tutti, soffre pesantemente a causa dei crediti che non riesce a riscuotere nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. In particolare, segnaliamo l'intervento del Viceministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia, che nel corso della trasmissione Rai Agora ha affermato, senza mezzi termini o dubbi di sorta, che anche il settore delle costruzioni rientra nell'ambito di applicazione della recente direttiva europea sui pagamenti della P.A. Il Viceministro ha aggiunto "Io credo che la direttiva europea che impone alla pubblica amministrazione di pagare in tempi brevi e certi coloro che hanno fatto prestazioni di lavoro, riguarda tutti i settori. Leggo a volte di fraintendimenti tra prestazioni di servizi e non di lavori pubblici, non opere pubbliche. Io vorrei tranquillizzare, almeno per quanto mi riguarda, il mondo delle piccole aziende di costruzione dell'Ance".

Anche il Vicepresidente della Commissione Ue e responsabile dell'Industria, Antonio Tajani, sulla falsariga del Viceministro alle Infrastrutture, ha affermato "Nessuna eccezione: il decreto che ha appena recepito la direttiva europea sui tempi di pagamento deve valere per tutti i settori, compresi i lavori pubblici e l'edilizia".

Nonostante, però, tutti si siano adoperati per un chiarimento della norma a preoccupare il settore delle costruzioni è l'ammissione che il testo del D.Lgs. n. 192/2012 non fa alcun riferimento al settore dei lavori pubblici. In tal senso, anche i tecnici del ministero degli Affari europei, guidato da Enzo Moavero, che ha coordinato il lavoro di messa a punto del testo, hanno ricordato che il mancato richiamo del settore non si traduce automaticamente in una sua esclusione.

Ma, a parte le dichiarazioni più o meno politiche e più o meno argomentate di chi è voluto entrare nel merito della questione, c'è da chiarire un aspetto fondamentale del problema. In diritto, il brocardo "lex specialis derogat generali" (che in latino significa: "la norma speciale deroga quella generale") esprime uno dei principi o criteri tradizionalmente utilizzati dagli ordinamenti giuridici per risolvere le antinomie normative: il criterio di specialità. Ciò premesso, l'Italia è dotata di un codice (D.Lgs. n. 163/2006) e di un regolamento (D.P.R. n. 207/2010) per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (dunque di una lex specialis). I pagamenti sono regolati dall'articolo 133 del codice (Termini di adempimento, penali, adeguamento dei prezzi) e dagli articoli 142 (Ritardato pagamento), 143 (Termini di pagamento degli acconti e del saldo) e 144 (Interessi per ritardato pagamento) del regolamento.

A mio avviso, avendo, dunque, l'Italia una lex specialis che regolamenta i lavori pubblici, l'unico modo per ovviare al problema dei ritardi nei pagamenti delle P.A. nel settore è una modifica alla Codice e al Regolamento.

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