Alluvione Toscana: Architetti, avviare subito un piano di salvaguardia del territorio

A distanza di un anno dall'alluvione che ha colpito la Lunigiana, la Toscana è nuovamente in ginocchio con una nuova alluvione in Maremma; esondazioni e fran...

14/11/2012
A distanza di un anno dall'alluvione che ha colpito la Lunigiana, la Toscana è nuovamente in ginocchio con una nuova alluvione in Maremma; esondazioni e frane hanno devastato e in alcuni casi addirittura modificato l'intero territorio.

L'evento catastrofico, ultimo degli avvenimenti che hanno sconvolto il nostro territorio, ha spinto il Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. a prendere una chiara ed incisiva posizione nei confronti della politica e del Governo che non hanno utilizzato attivamente e opportunamente agli studi e ricerche del mondo professionale sullo stato del patrimonio immobiliare italiano, con milioni di edifici a rischio sismico e idrogeologico.

Il CNAPPC, rilevando l'inerzia della politica, ha minacciato la messa in mora di "chiunque non ottemperi al proprio dovere di avviare, subito, un piano di salvaguardia del territorio italiano e di rigenerazione sostenibile del patrimonio edilizio nazionale" ed ha invitato il Governo al Cinema Farnese, a Campo de' Fiori, il prossimo 20 novembre alle ore 18 al documentario "Fango" sull'alluvione delle Cinque Terre.

"Che altro è necessario succeda in Italia perché una classe politica e dei grand commis dello Stato si rendano conto dello stato delle cose? - è andato giù duro il Presidente degli Architetti Leopoldo Freyrie - L'Abruzzo, le Cinque Terre, Genova, L'Emilia Romagna e il Mantovano, la Toscana e le palazzine che crollano per lavori o caldaie che scoppiano, le malattie per l'inquinamento, le scuole senza agibilità statica: un rosario tragico di morti, feriti, evacuati, paesaggio sconvolto, pezzi di storia cancellati, ospedali e scuole inagibili, strade e ferrovie interrotte. Che altro deve succedere perché chi governa, a tutti i livelli, si ricordi gli articoli della Costituzione che garantiscono la salute e sicurezza dei cittadini, la tutela dell'ambiente?"

"Abbiamo certificato con studi e ricerche - ha continuato il numero 1 degli Architetti Italiani - lo stato del patrimonio immobiliare italiano, con milioni di edifici a rischio sismico e idrogeologico. Abbiamo certificato lo stato del territorio e del paesaggio, sempre più fragile ed indifeso. Abbiamo fatto conti economici e offerto soluzioni realizzabili in tempo di crisi. Ma in una Italia, sempre più incivile, sembra non abbia posto la contabilità delle vite delle persone, dei valori della storia e della natura, di un ecosistema fragile dove le piogge diventano assassine".

"Chi governa e legifera, con la lente monocola dello spread e del debito - ha affermato Freyrie - impari a incolonnare i costi dei disastri, delle emergenze, delle ricostruzioni e scoprirà che ci sono costate più della manutenzione del territorio; verifichi dove sono scomparsi i miliardi già messi a bilancio negli anni passati per gli interventi di messa in sicurezza delle aree fragili, che nessuno sa più da quale vorace burocrazia sono stati dissipati; si aggiorni alla scuola dei nostri virtuosi cugini tedeschi, che calcolano che per ogni euro speso in manutenzione e risparmio energetico del patrimonio immobiliare, allo Stato ne tornano quattro sotto forma di gettito fiscale, minori oneri per la disoccupazione, risparmio di costi energetici".

"Si smetta - continua ancora - di invocare l'Europa e i patti di stabilità, a giustificazione della miopia e inerzia di un approccio sbagliato e irresponsabile: ricordando a tutti i doveri derivanti dagli articoli della Costituzione Italiana, su cui si è giurato, e della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, sulla protezione della salute e la tutela dell'ambiente. E chi può si alzi e alzi la voce in tutte le sedi, in nome e per conto della sicurezza dei cittadini italiani e del nostro habitat, perché la ragioneria dei conti non può e non deve affossare l'alta missione della politica e i doveri di chi serve lo Stato".

"Quanto a noi - consapevoli dei nostri doveri di garantire ai cittadini italiani un habitat sicuro e sano, da oggi non faremo più moral suasion o proposte educate: metteremo in mora davanti all'opinione pubblica, al Parlamento e alle Corti di Giustizia nazionali e europee chiunque non ottemperi al proprio dovere di avviare, subito, un piano di salvaguardia del territorio italiano e di rigenerazione sostenibile del patrimonio edilizio nazionale".

Come direttore responsabile di www.lavoripubblici.it, non posso far altro che registrare e commentare positivamente l'incisivo intervento del Presidente degli Architetti Leopoldo Freyrie.
Da architetto, leggo con grande piacere la chiara ed inequivocabile posizione “non politica”, oggi, assunta dal collega al quale vanno il mio personale plauso ed il mio ringraziamento.

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