Antitrust e Professioni: Richieste nuove misure per completare le liberalizzazioni

Nell'audizione del 4 giugno scorso del Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella alla X Commissione permanente At...

07/06/2013
Nell'audizione del 4 giugno scorso del Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella alla X Commissione permanente Attivià produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, lo stesso, in riferimento alle “Professioni” continua a ribadire quanto già, precedentemente espresso nelle "Proposte di riforma concorrenziale ai fini della Legge annuale per il mercato e la concorrenza anno 2013".

Il Presidente dell'Antitrust, nel corso dell’audizione, in riferimento alle “Professioni” ha, ancora una volta, precisato che le disposizioni normative introdotte negli ultimi anni (decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito dalla legge 4 agosto 2006, n. 248; decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148; decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito dalla legge 24 marzo 2012, n. 27) e la loro attuazione regolamentare (DPR 7 agosto 2012, n. 137) hanno contribuito ad aprire il mercato dei servizi professionali regolamentati, attraverso un insieme di misure che hanno condotto, tra l'altro, a:
  • abolire l'obbligatorietà delle tariffe professionali;
  • abolire il divieto di pubblicità da parte dei professionisti;
  • garantire il libero accesso alle professioni non regolamentate;
  • ampliare la pianta organica e la dimensione geografica dei distretti dei notai;
  • ridurre il periodo di tirocinio professionale a 18 mesi;
  • introdurre il principio dell'eccezionalità delle limitazioni quantitative e territoriali alla professione;
  • consentire la fornitura di servizi professionali anche attraverso società di capitali.

Nell'audizione, il Presidente Pitruzzella, ha precisato, anche, che la piena efficacia delle norme che hanno recentemente liberalizzato il settore delle libere professioni risulta ancora ostacolata dalla permanenza di riferimenti normativi alla "adeguatezza" del compenso del professionista rispetto al "decoro professionale" e alla "importanza dell'opera".
Ha, poi, aggiunto che:
  • condotte dei professionisti o degli Ordini professionali, che si richiamino alle suddette norme, possono condurre di fatto ad una reintroduzione surrettizia delle tariffe di riferimento per le prestazioni professionali, vanificando la portata liberalizzatrice delle succitate misure normative;
  • il riferimento all’“adeguatezza” della tariffa, oltre che estremamente generico, non è affatto necessario per garantire la qualità delle prestazioni, a fronte, peraltro, del potere in capo agli ordini professionali di indagare sulla corretta esecuzione della prestazione professionale nel suo complesso, secondo parametri qualitativi.

Ricordiamo che il Presidente Pitruzzella aveva avuto analogo atteggiamento nel mese di ottobre dello dello scorso anno quando aveva presentato, nelle già citate "Proposte di riforma concorrenziale ai fini della Legge annuale per il mercato e la concorrenza anno 2013", nuove misure per completare le liberalizzazioni. Già allora, alle richieste di Pitruzzella, avevano risposto il Presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, il Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri ed il Presidente del Consiglio nazionale degli architetti.
In particolare il Presidente dei Geologi Gianvito Graziano, aveva criticato l’atteggiamento dell’Autorità che poneva la propria attenzione nella direzione del voler colpire il sistema dei servizi professionali, gli Ordini, le tariffe di riferimento, perché sembra che così si possa risanare l'economia del Paese.

A cura di Gabriele Bivona
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