Ingegnere, i costi per l'avvio dell'attività professionale

Duri anni di studio, nottate prima degli esami, sacrifici per ottenere il tanto desiderato titolo di "dottore in ingegneria" non bastano per accedere alla pr...

11/06/2013
Duri anni di studio, nottate prima degli esami, sacrifici per ottenere il tanto desiderato titolo di "dottore in ingegneria" non bastano per accedere alla professione di ingegnere. Mediamente, un laureato in ingegneria di età inferiore a 35 anni che volesse intraprendere la libera professione deve mettere in conto una spesa di 1.713 euro per l'avviamento dell'attività.

Lo ha evidenziato il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che in un recente documento "I costi di accesso alla professione di ingegnere" ha evidenziato le principali problematiche di natura economica a cui incorre chi volesse praticare la libera professione.

In particolare, dall'indagine svolta dal Centro Studi del CNI si evince come la parte più consistente (60% circa) delle spese necessarie ad accedere alla professione di ingegnere per un neolaureato di età inferiore a 35 anni che si iscrive per la prima volta all'albo e che gode in molti casi di alcune agevolazioni anche dalla cassa di previdenza è costituita da:
  1. la quota minima versata ad Inarcassa pari a 1.039€;
  2. la spesa per il conseguimento dell'abilitazione professionale, la cui media si aggira intorno ai 390€, di cui 272 euro per l'esame di stato e 118 euro per le tasse;
  3. l'iscrizione all'albo, che si aggira intorno ai 284€, di cui 168 euro di tasse governative e 116 euro per l'iscrizione all'albo.

Il documento messo a punto dal Centro Studi ha suddiviso le pratiche da compiere per l'avvio della professione di ingegnere in 3 passi precisi:
  1. Primo passo: Esame di Stato - Per poter sostenere l'esame di Stato il neo laureato deve:
    • versare 49,58 € all'Agenzia delle Entrate (cifra comune in tutta Italia) quale "tassa di ammissione agli esami di abilitazione";
    • versare un contributo all'ateneo in cui viene sostenuto l'Esame - tale contributo varia sensibilmente tra ateneo e ateneo: si va infatti dai 60€ dell'Università della Basilicata a Potenza ai 450€ dell'Università di Milano Bicocca;
    • dopo aver conseguito il titolo abilitante, è previsto il versamento di una tassa di abilitazione a vantaggio della regione o provincia autonoma in cui è stato sostenuto l'esame: anche in questo caso la situazione varia molto da regione a regione e se da un lato si registrano alcune regioni, quali Lombardia ed Emilia Romagna che hanno addirittura abolito questa imposta, ve ne sono altre, come il Friuli Venezia Giulia (e dunque gli atenei di Udine e di Trieste) in cui la stessa arriva a 130€;
    • in aggiunta a tutte queste spese, alcuni atenei prevedono un ulteriore versamento a titolo di spese di segreteria o altro che arrivano a 78,38€ richiesti dall'Università di Pavia per la stampa del diploma;
    • infine ci sono da considerare ulteriori spese (non comprese nello documento) per l'acquisto delle marche da bollo e per l'eventuale stampa del titolo abilitante sulla pergamena.
  2. Secondo passo: iscrizione all'albo - dopo l'abilitazione, per poter svolgere la libera professione è necessario iscriversi all'albo degli ingegneri ed anche in tal caso sono previste delle spese che variano da provincia a provincia:
    • 168€ per la Tassa di Concessione Governativa, comune a tutte;
    • la quota di iscrizione all'albo che varia sensibilmente non solo tra i diversi ordini, ma anche all'interno del singolo ordine poiché in diversi casi sono previste agevolazioni ad esempio per i giovani: se da un lato si registrano infatti casi (Belluno, Napoli, Verona) in cui gli ordini hanno reso gratuita l'iscrizione al primo anno (talvolta anche al secondo) al fine di agevolare i giovani che si affacciano sul mercato della libera professione, si rilevano casi in cui non è prevista alcuna agevolazione e la somma richiesta arriva anche a 240€ (è il caso di Viterbo).
  3. Terzo passo: iscrizione ad Inarcassa - Una volta iscritto all'Albo e aperta una partita IVA, il professionista è obbligato all'iscrizione ad Inarcassa. Come prima iscrizione, il professionista è tenuto al versamento delle quota minima che per gli ingegneri con meno di 35 anni è pari a 1.038€, mentre per coloro con più di 30 anni è pari a 2.978€ (su questo il dibattito tra Ingegneri e Architetti risulta essere molto acceso). Negli anni successivi l'importo dei versamenti sarà calcolato sulla base del reddito dichiarato.

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