Rinvio aumento dell'IVA e nuove norme mercato del lavoro: Sulla Gazzetta ufficiale il testo della legge di conversione

Sulla Gazzetta ufficiale n. 196 di ieri 22 agosto 2013 è stata pubblicata la legge 9 agosto 2013, n. 99 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del...

23/08/2013
Sulla Gazzetta ufficiale n. 196 di ieri 22 agosto 2013 è stata pubblicata la legge 9 agosto 2013, n. 99 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, recante primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonche' in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti.”.

Nel dettaglio con la legge di conversione viene confermato al 1° ottobre 2013 il termine a partire dal quale viene applicato l’aumento dell’aliquota ordinaria dell’IVA dal 21 al 22 % previsto dal comma 1-ter del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, termine attualmente fissato al 1° luglio 2013 e vengono, definitivamente, approvate nuove norme per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, aumentare l’occupazione, soprattutto quella giovanile, sostenere le famiglie in difficoltà.

Gli obiettivi perseguiti dal Governo attraverso gli interventi previsti mirano ad aumentare il contenuto occupazionale della ripresa accelerando la creazione di posti di lavoro, soprattutto a tempo indeterminato; creando nuove opportunità di lavoro e di formazione per i giovani, per ridurre la disoccupazione e l’inattività, favorendo l’alternanza scuola-lavoro; sostenendo il reinserimento lavorativo di chi fruisce di ammortizzatori sociali; incentivando le assunzioni di categorie deboli della società, come le persone con disabilità (sarà previsto un programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità). Si interviene inoltre per potenziare il sistema delle politiche attive del lavoro, per aumentare le tutele dei lavoratori, migliorare la trasparenza e l’efficienza dei meccanismi di conciliazione in caso di licenziamento. Infine, il decreto, che vuole dare risposte concrete alle Raccomandazioni rivolte all’Italia dalla Commissione europea il 29 maggio 2013 nel quadro della procedura di coordinamento delle riforme economiche per la competitività (“semestre europeo”), prevede un forte intervento per sostenere il reddito delle persone maggiormente in difficoltà, specialmente nel Mezzogiorno, cioè l’area caratterizzata da tassi di povertà più elevati. Gli interventi previsti dal decreto legge rappresentano solo il primo passo della strategia del Governo per aumentare l’occupazione, specialmente giovanile, ridurre l’inattività e attenuare il disagio sociale. Un secondo gruppo di misure verrà definito non appena le istituzioni europee avranno approvato le regole per l’utilizzo dei fondi strutturali relativi al periodo 2014-2020 e di quelli per la “Garanzia giovani”.

Incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato - Vengono stanziati 800 milioni di euro nel quadriennio 2013-2016 (con quota riservata per il Mezzogiorno) per incentivare l’assunzione di lavoratori in età compresa tra i 18 e i 29 anni e che godano di almeno una di queste condizioni:
  • siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
  • siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale.
L'incentivo per il datore di lavoro è pari a un terzo della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali complessiva per un periodo di 18 mesi e non può superare i 650 euro per lavoratore. Se, invece, il datore di lavoro trasforma un contratto in essere da determinato a “indeterminato” il periodo di incentivazione è di 12 mesi. Alla trasformazione deve comunque corrispondere un’ulteriore assunzione di lavoratore.

Apprendistato, Aspi e Contratti di lavoro a chiamata - Apprendistato professionalizzante e contratti di mestieri applicabili in maniera strutturale.
Aspi: l’impresa che assume a tempo indeterminato un disoccupato che percepisce l’Aspi ha diritto al 50% dell’indennità residua.
Contratti di lavoro a chiamata: tetto di 400 giornate lavorative in tre anni per ogni lavoratore (esclusi turismo, commercio e spettacolo). Pausa fra contratti a termine a livelli pre-riforma Fornero di 10-20 giorni a seconda che il contratto duri oltre sei mesi o meno e termine di un anno per i contratti senza causale comprensivo anche di eventuali proroghe. Estese ai co.co.pro le norme di tutela contro le dimissioni in bianco.

Rimborsi alle imprese - Invariate le novità per le imprese più recenti: ulteriori 20-25 miliardi (aggiuntivi rispetto ai 40 previsti dal Decreto Debiti PA) per il saldo delle fatture inevase della PA nei confronti delle aziende e che saranno pagate nel 2014: a questo scopo opera un fondo istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti come garanzia dello Stato verso le banche, che potranno “anticipare” i soldi alle imprese. La procedura: i debiti devono essere certificati tramite piattaforma telematica, la banca acquista il debito, lo liquida all’impresa con garanzia della CdP e viene rimborsata dalla PA debitrice entro cinque anni a un tasso del 2%. Il Ministero dell’Economia attiverà entro il gennaio 2014 i provvedimenti per far partire il fondo.

A cura di Gabriele Bivona

© Riproduzione riservata